Con il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti «penso che possiamo arrivare a 80-100 euro di cui si è parlato» in busta paga. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha sostanzialmente smentito le critiche secondo cui l’intervento principale del decreto Lavoro - il taglio degli oneri contributivi da 4 miliardi - avrà un effetto modesto sulle buste paga. L’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo da luglio che si aggiungerà a quanto decretato in legge di Bilancio (2 punti fino da 25mila a 35mila euro lordi annui, 3 punti sotto i 25mila euro) potrebbe portare benefici compresi tra 90 e 100 euro per i redditi intorno ai 30mila euro lordi annui. Il vero problema è rendere strutturale la misura il cui costo è stimato dal ministro del Lavoro Calderone attorno ai 10 miliardi di euro annui, ma se ne riparlerà da ottobre in sede di manovra. Occorre poi ricordare due altri interventi previsti dal decreto: la detassazione dei fringe benefit (o dei contributi per il pagamento bollette) per i lavoratori dipendenti con figli a carico, un impegno da 142 milioni per il 2023.
È inoltre prevista una dotazione di 60 milioni per il potenziamento dei servizi socio-educativi per l’infanzia in modo tale da rendere più sostenibile la conciliazione dei tempi di vita e lavoro per i genitori con figli. Previsto un incremento del Fondo per la riduzione della pressione fiscale. La bozza, però, non indica ancora l’importo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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