Il polo di Foggia per gli eco-bus, 300 i nuovi posti

Trecento nuovi posti di lavoro (100 nel nuovo impianto di Iveco Group a Foggia; 200 a Torino, tra realizzazione di batterie, ricerca e sviluppo)

 Da sinistra, Gerrit Marx, Ceo di Iveco Group, il ministro Adolfo Urso, Domenico Nucera, presidente di Iveco Bus, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia
Da sinistra, Gerrit Marx, Ceo di Iveco Group, il ministro Adolfo Urso, Domenico Nucera, presidente di Iveco Bus, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia

Foggia - Trecento nuovi posti di lavoro (100 nel nuovo impianto di Iveco Group a Foggia; 200 a Torino, tra realizzazione di batterie, ricerca e sviluppo); 40 milioni complessivi di investimento grazie anche ai fondi del Pnrr; una proiezione produttiva di 1.000 eco-bus l’anno: presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; l’ad di Iveco Group, Gerrit Marx; e Domenico Nucera, presidente di Iveco Bus, è stato dato il via al sito (4mila metri quadrati) ricavato all’interno del polo industriale (1.600 gli occupati) della società nata nel 2022 dopo lo scorporo da Cnh Industrial e quotata a Milano. A Foggia, già eccellenza nel campo delle motorizzazioni anche per i mezzi agricoli, nasceranno autobus a zero e basse emissioni: elettrici, a idrogeno (importante, in questo caso l’accordo stretto tempo fa con Hyundai), metano, biometano, biocarburanti e carburanti tradizionali.
«Un esempio di efficienza e accelerazione da parte del governo, visto che solo 8 mesi fa è stata posta la prima pietra», ha sottolineato Nucera. L’impianto sarà alimentato al 100% da energie rinnovabili (1.000 i pannelli installati) e per ogni addetto assunto sarà piantato, nel grande spazio verde, un nuovo albero.
«Abbiamo mantenuto l’impegno di rilanciare questo stabilimento - le parole dell’ad di Iveco Group, Marx - dopo che nel 2019 vi era stato il dimezzamento dei motori destinati al Ducato. Sono state spostate qui altre produzioni e trovati nuovi clienti». E il ministro Urso: «Iveco, sventato anni fa l’acquisto da parte di un’altra azienda (la cinese Faw, ndr), resta un patrimonio tecnologico e industriale del nostro Paese. Quello di Foggia è un segnale importante per tutto il settore e per il Sud: torniamo a produrre in Italia e lo facciamo coniugando alto contenuto tecnologico e sostenibilità ambientale».


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