Roma - La democrazia dura otto giornate. Meno di un quarto del campionato. Da stasera in Italia va in scena il solito copione, ormai mandato a memoria: Inter davanti a tutti (che in panchina ci sia Mancini o Mourinho cambia poco) e le altre a inseguire. E a perdere punti una volta qua, l'altra là, come tante squadre fatte di uomini. Nessuna regge il passo di marcia della corazzata nerazzurra. L'ultima ad arrendersi è la Sampdoria che a Roma contro la Lazio viene fermata sull'1-1. Dai biancocelesti di Ballardini, ma anche da un paio di "sviste" nei minuti caldissimi del finale: prima Muslera abbatte Pazzini (costretto a uscire) con un pungo al volto, poi Diakité atterra Ziegler. Mastica cicoria Del Neri, così come Cassano che scheggia un incrocio dei pali. Il bello nel primo tempo all'Olimpico: al gol di Pazzini, zuccata all'angolino, risponde Matuzalem (grande aggancio volante e tocco malandrino). Poi le espulsioni di Padalino da una parte e Brocchi dall'altra bloccano prima la voglia della Sampdoria, poi la tenacia della Lazio. Alla fine è 1-1.
Ronaldhino è il salvatore Brutto da non credere il Milan del primo tempo. Tanto che Jeremy Menez, con le sue sinapsi geniali a intermittenza, riesce a essere decisivo. Al 2' sfrutta l'errore marchiano di Thiago Silva e batte Dida di piattone: è già 1-0 per la Roma. Tre minuti dopo il francesino è di nuovo davanti a Dida, ma non è convinto e il portiere brasiliano blocca. Al 19' un'altra occasione, ma Menez spara sull'esterno della rete. E prima dell'intervallo c'è ancora tempo per un colpo di testa di De Rossi (bravo Dida) e per un errore di Vucinic a 20 centimetri dal portiere rossonero. Il palo di Seedorf nel finale è più rabbia che organizzazione. Il 4-4-2 di Leonardo funziona pochino, l'infortunio di Abate è il classico colpo di fortuna. Dentro Inzaghi e Ronaldinho largo a sinistra, dove dà il meglio. Il brasiliano mette il piede nelle giocate fondamentali della ripresa. Prima trasforma il rigore, concesso per fallo di Burdisso su Nesta (molte le proteste dei romanisti). Poi pesca Pato con un taglio di 35 metri: il giovane che sembrava perduto stoppa di petto sul dischetto del rigore, fa fuori Doni e infila il 2-1. Mancano più di 20' alla fine, ma il Milan non soffre nemmeno troppo. E' una vittoria cheserviva come ossigeno a un sub. La Roma è piaciuta nel primo tempo, ma manca il killer istinct di Totti.
Parma in ascensore Irrompe nel gruppo di testa, superando il Genoa, la neopromossa Parma. Basta il gol di Bojinov contro il Siena, ben presto in dieci per l'espulsione di Fini, ma i gialloblù si concedono il vezzo di sprecare molte occasioni da rete.Il portafoglio del presidente Ghirardi, guidato dal fiuto di Guidolin, quest'anno si è aperto solo per affari intelligenti e il Parma è davvero la sorpresa più interessante del campionato, contando che l'anno scorso di questi tempi giocava in serie B. Partita quadrata contro il Siena di Giampaolo che quest'anno stenta e ora si ritrovano penultimo.
Arriva il Palermo Zenga stavolta non finirà in copertina, ma i tre punti di Livorno sono quelli che a fine stagione peseranno eccome. Facile motivare la squadra in casa contro la Juve, più difficile spremere il meglio dal gruppo in trasferta a Livorno in una giornata di ispirazione non eccelsa. Va addirittura sotto il Palermo, tocco di Danilevicoius che spiazza Rubinho. Ma Miccoli prende per mano la squadra e pareggia in meno di un minuto. Poi è Balzaretti a trafiggere le speranze dei livornesi con un tiro potentissimo da due passi. Russo e Ruotolo restano in fondo da soli.
Mazzarri, esordio elettrico Per un'ora sembra lo stesso Napoli di prima. Svuotato, con poche idee, abulico e afasico. Undici giocatori, non una squadra. Adailton su punizione pennella anche la perla dell'1-0 per il Bologna in tenuta verde Centenario. Poi Lavezzi prova a dare la scossa e ci riesce. Quagliarella pareggia, poi Maggio negli ultimi secondi fa impazzire il San Paolo. Mazzarri, all'esordio sulla panchina degli azzurri, può finalmente respirare dopo 90' di tensione e il presidenteDe Laurentiis saltella come un ultras.
Rivoluzione in coda Due caselle che da zero passano a uno. Il tema è la vittoria. Quella del Catania di Atzori spinto da un colpo di testa di Martinez nel finale, prima avevano segnato Ricchiuti e Dessena (stupenda la rovesciata). Quella dell'Atalanta di Conte che castiga l'Udinese in trasferta per 3-1 con una rete più bella dell'altra: prima Tiribocchi, poi Valdes, quindi De Ascentis. In mezzo la pennellata di Lodi. Ma i friulani hanno pagato l'assenza del capocannoniere Di Natale, acciaccato dopo la Nazionale, e in campo solo a risultato acquisito. Non è più in coda il Bari di Venturache continua a vincere in trasferta. 2-1 sul campo di un Chievo meno brillante del solito, ma vicinissimo a pareggiare. Successo firmato Almiron e Ranocchia e veneti agganciati a quota 11 in classifica.
Risultati Degli incontri dell'ottava giornata d'andata: Catania-Cagliari 2-1, Chievo-Bari 1-2, Genoa-Inter 0-5 (ieri), Juventus-Fiorentina 1-1 (ieri), Lazio-Sampdoria 1-1, Livorno-Palermo 1-2, Napoli-Bologna 2-1, Parma-Siena 1-0, Udinese-Atalanta 1-3, Milan-Roma 2-1.
Classifica Inter 19, Sampdoria 17, Juventus e Fiorentina 15, Parma 14, Genoa 13, Milan e Palermo 12, 9 Bari, Chievo, Roma e Udinese 11, Lazio e Napoli 10, Catania e Cagliari 7, Atalanta eBologna 6, Siena 5, Livorno 3.
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