Lecce, soldato muore nell’incendio del suo carro armato

L'incidente durante un’esercitazione. Il fuoco scatenato dall’esplosione di un proiettile. Feriti altri tre militari

Bepi Castellaneta

da Lecce

È rimasto bloccato in quella trappola di fiamme e fumo, non è riuscito a venir fuori dal carro armato dopo il boato che ha annunciato la tragedia. Per lui, il caporale dell'esercito Marco Bisconti, 22 anni, di San Cesario, in provincia di Lecce, non c'è stato niente da fare: è morto durante il trasporto in ospedale. Nell'incidente sono rimasti feriti altri due militari, Francesco Parisi, 22 anni, di Avellino, e Pierluigi Melissano, 24 anni, di Lecce: il primo ha riportato ustioni non gravi in diverse parti del corpo ed è stato giudicato guaribile in quaranta giorni; l'altro è ricoverato in clinica oculistica. È illeso invece il tenente colonnello Rolando Rollo, 56 anni, comandante del carro armato. L'incidente è accaduto ieri mattina a Torre Venneri, alle porte di Lecce, nel corso di un'esercitazione a cui partecipavano soldati della scuola di applicazione di Torino, frequentata da giovani che hanno concluso il loro iter all'accademia di Modena prima di entrare nella scuola di cavalleria di Lecce. Le fasi della tragedia sono state ricostruite dopo accurati rilievi: secondo quanto accertato fino a questo momento, intorno alle 11 il carro armato «Ariete» ha sparato un colpo, ma la parte intermedia del proiettile, costituita da «cartone autocomburente» (quella che si incendia provocando l'esplosione) è rimasta all'interno del mezzo; inoltre, sempre all'interno è finito il bossolo: tutto questo ha causato una fortissima fiammata. Poi una nuvola di fumo ha avvolto il carro armato, che nel giro di pochi istanti si è incendiato. I militari hanno cercato una via di fuga e hanno tentato di uscire da quelle lamiere trasformate in una trappola: in tre ce l'hanno fatta, Bisconti invece non è riuscito a mettersi in salvo anche se la sua botola funzionava regolarmente, come è stato verificato successivamente: forse il militare ha perso conoscenza per il fumo e il calore altissimo, che ha toccato una punta di 800 gradi. All'esercitazione partecipavano tre carri armati riuniti nel poligono di Torre Venneri, tra Frigole e San Cataldo, pochi chilometri da Lecce, vicino alla caserma «Fiorani» della scuola di cavalleria dell'esercito dove prestava servizio Bisconti. I mezzi si sono posizionati uno accanto all'altro, in fondo c'erano le sagome di colore arancione utilizzate come bersagli. Poi il colpo sparato dal carro armato, il boato, il fumo e le fiamme. È scattato l'allarme, ma ogni tentativo di strappare alla morte Bisconti si è rivelato inutile.

Sull'incidente si è soffermato il comandante della scuola di Cavalleria, generale Paolo Bosotti. «In trent'anni non avevo mai visto una cosa del genere», ha dichiarato. Intanto, la procura di Lecce ha aperto un'inchiesta per fare luce sulla tragedia.

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