Leggende nere

Il 15 ottobre demmo la notizia che un tentato rapimento di una bambina da parte di due rom, strillatissimo dai giornali nel maggio scorso, si era risolto in nulla: la magistratura aveva assodato che il tentato rapimento non c’era proprio stato. I due rom erano rimasti in galera per quattro mesi, ma nessun giornale rilevò l’assoluzione, neppure una riga: scrivemmo questo, e debbo dire che raramente, in lettere o mail di commento, mi era capitato di rilevare tanta freddezza o aggressività da parte dei lettori del Giornale. Buona ragione per tirare dritto. La Fondazione Migrantes, che è un centro studi della Cei, si è rivolta all’Università di Verona e le ha commissionato una ricerca sui tentati rapimenti addebitati ai rom dal 1986 al 2007. L’esito è questo: «Non esiste alcun caso in cui viene commesso un rapimento. Nessun esito corrisponde a una sottrazione dell’infante effettivamente avvenuta e provata. Anche laddove si apre un processo, il fatto contestato viene sempre qualificato come delitto tentato e non commesso, le cui circostanze aprono a una complessa valutazione dell’esistenza o meno della volontà dolosa».

La notizia è del 10 ottobre scorso, e neppure questa a mia memoria è uscita sui giornali. Prima d’inalberarvi: i rom tendono a compiere reati con indubbia regolarità e a non integrarsi nella comunità che li circonda, ma pare che non rapiscano i bambini. Stiamo dicendo questo.

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