È morta all'età di 99 anni nella sua casa di Alford, nel Massachusetts, Betty Prashker, l'editrice statunitense che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti delle donne e che da pioniera femminista ha pubblicato libri come "La politica del sesso" (1969) dell'attivista Kate Millett.
Una donna di potere
Prashker, è stata una delle prime donne che da editore ha avuto il potere di pubblicare oltre 500 titoli nel corso della sua lunga carriera, avendo un'attenzione particolare alla saggistica femminista e supervisionando i lavori di Kate Millett e Susan Faludi, oltre a quelli di autori come William F. Buckley Jr, Phyllis Chester, Gay Talese, Jean Auel, Dominick Dunne e Erik Larson.
Un carattere forte il suo, a volte considerato granitico ma dalla grande sensibilità per le lotte a favore dei diritti delle donne. In vari periodi della sua carriera ha ricoperto posizioni dirigenziali presso Crown e Doubleday, entrambe ora divisioni di Penguin Random House. Il suo grande lavoro venne anche riconosciuto nel 1998 dalla rivista "Vanity Fair", che la inserì nella lista delle 200 donne leggendarie, influenti e pioniere.
Un fisico minuto che contrastava con l'enorme rispetto che suscitava tra i concorrenti e i colleghi per la competenza e l'empatia che dimostrava nel supportare i suoi autori e i membri del suo team editoriale. Una donna estremamente determinata che non ha mai smesso di lottare per superare le grandi ingiustizie sociali, soprattutto nella sua epoca, anche a livello editoriale.
Il grande riconoscimento
Nel suo necrologio sul New York Times si legge: "Sarà ricordata per la sua leggendaria arguzia sardonica, per la sua capacità di raccontare storie, di citare poesie, sia francesi che italiane, e di parlare di politica, argomento che l'ha appassionata fino alla fine".
Una donna in carriera
Prashker era nata l'8 aprile 1925 a New York e si era laureata al Vassar College. Entrò nel mondo dell'editoria nel 1945 come centralinista alla Doubleday, di cui divenne direttore editoriale dieci anni dopo, prestando poi attenzione al nascente movimento femminista degli anni '60.
Di lei il ricordo più indelebile è quello del periodo alla Crown Publishing, dove è stata caporedattore negli anni Novanta: "Senza Betty, non ci sarebbe stata la Crown Publishing come la conosciamo", ha commentato Tina Constable, vicepresidente di Penguin Random House apprendendo la notizia della morta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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