Ecco le 100 parole-chiave che hanno aperto il secolo al futuro

La parola distingue l'uomo dall'animale. Ed è fondamentale per esprimere chi siamo realmente

Ecco le 100 parole-chiave che hanno aperto il secolo al futuro
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Il primato dell’homo sapiens si fonda sulla parola. Esclusa quella, non c’è una gran differenza tra l’animale-animale e l’animale-uomo. Per questo, le parole, dovremmo tenercele care, usarle nel migliore dei modi, soppesandole come facevano i cercatori d’oro con le pagliuzze gialle quando setacciavano i fiumi a caccia di pepite preziose. Senza ricorrere all’agitato ammonimento nannimorettiano (“Le parole sono importanti!”), possiamo tranquillamente affermare che noi siamo le parole che usiamo: quanto più è povero il nostro vocabolario, tanto più ci riveleremo poveri di spirito: la parola è infatti lo strumento che collega l’interiorità dei sentimenti all’esteriorità delle idee. Studiare l’evoluzione delle parole-chiave dell’ultimo secolo, è quindi come ed aprire lo scrigno del nostro essere più profondo. Un tesoro semantico che l’Enciclopedia Treccani, in occasione del suo centenario, ha valorizzato, indicando le 100 espressioni fondamentali che hanno segnato il periodo dal 1925 al 2025. Lungo il paradigma “concetti-parole/eventi salienti” la Treccani ha elencato così un percorso semantico che fa riflettere su ciò che è stato o ancora è. Allora scorriamoli alcuni di questi termini-passepartout decisivi per aprire i portoni di un passato pronto a proiettarci nel futuro. Nella macchina del tempo c’è un dizionario magico che attende solo di essere sfogliato. Un termine iconico per ogni anno, con la suggestione di riviverlo tramite una manciata di lettere. Sostantivi che segnano la Storia: 1926 («Fascismo»); 1934 («Nazismo»), 1935 («Colonialismo»); 1940 («Olocausto»); 1941 («Europa»): 1945 («Atomica»); 1946 («Repubblica»); 1947 («Costituzione»). E dalla Storia al costume: 1957 («Beat»); 1964 («Pop»); 1972 («Videogiochi»). Passando per eventi epocali (1968, «Contestazione»; 1969,«Luna»; 1978, «Terrorismo»), 1992, «Mafia». Poi le trasformazioni sociali e tecnologiche (1983, «Bancomat»; 1991, «Internet»; 1995 «E-commerce»; 2001, «Globalizzazione»; 2002, «Euro»; 2007, «Smartphone»; 2009, «Criptvaluta» ecc.).

Fino agli squassanti termini più recenti: 2013, «Selfie»; 2016, «Brexit»; 2017, «Meee Too»; 2020, «Pandemia». Quest’ultima, indelebile nelle menti di tutti: impossibile dimenticare la parola che ci ha stravolto l’esistenza.

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