I punti chiave
Templi che sorgono all’ombra di moderni grattacieli, piccole botteghe d’altri tempi che espongono le loro specialità in menù coloratissimi, drogherie di quartiere e caffè che non trovano spazio nelle tradizionali guide turistiche. Ecco l’altro volto di Tokyo, la capitale del Giappone che conta quasi 38 milioni di abitanti considerando l’intera agglomerazione urbana.
È il volto più intimo di questa enorme megalopoli. Quello lontano dalla modernità e più vicino alla tradizione locale, sempre più difficile da mantenere e travolta dalla frenesia quotidiana di una nazione proiettata verso il domani. In Passeggiate a Tokyo, pubblicato in Italia alla fine del 2022 da Einaudi, Florent Chavouet riesuma il lato più romantico del colosso di cemento che ha fatto grande il Giappone. O meglio: non lo riesuma. Lo cerca strada per strada, vicolo per vicolo, con tanta pazienza e curiosità.
Un’altra Tokyo
Il tour che il grafico francese Chavouet offre ai lettori è particolare per almeno due ragioni. Innanzitutto, le 208 pagine del volume sono composte da illustrazioni realizzate dallo stesso autore grazie ad un blocco da disegno e una borsa piena di matite colorate. L’altro aspetto che vale la pena menzionare riguarda invece il contenuto del libro.
È infatti importante sottolineare che Passeggiate a Tokyo non è una guida turistica dedicata alla capitale giapponese. Questo significa che i luoghi raccolti nel libro non includono necessariamente le attrazioni e i siti più famosi di Tokyo, presenti invece in ogni guida tradizionale. Al contrario, ci troviamo di fronte ad una guida-diario che illustra la città filtrandola dagli occhi e dalle esperienze di Chavouet.
Prende così forma una Tokyo lontana da quella raccontata da documentari e giornali patinati. Prende vita un parco avventuroso, vivace, popolato da uomini e donne d’affari, hipster, studenti, nonne, negozianti, agenti di polizia e decine di altri tipi e tribù umane.
I mille volti della capitale del Giappone
"Attraversando la città in bicicletta, munito solo di una sedia pieghevole e alcune matite colorate, Florent Chavouet perlustra Tokyo distretto per distretto e ci rivela le mille sorprese e i mille volti della megalopoli giapponese", ha scritto Le Monde per presentare il libro, uscito in Francia nella sua prima edizione nel 2009.
Ma quali sono i volti più interessanti di Tokyo? Se un turista italiano dovesse trovasse presto a passeggiare per le strade della capitale nipponica, che cosa non dovrebbe perdersi? Ecco i cinque luoghi più curiosi raccontati, anzi disegnati, da Chavouet.
1) Il tempio di Kotohira-Gu
Nei pressi della stazione di Toranomon, a ridosso di grattacieli ultra moderni, sorge il tempio di Kotohira-Gu. "Lo avevo notato per la prima volta lungo il tragitto per arrivare a Odaiba e mi aveva incuriosito", scrive l’autore. Intanto per la sua posizione: incastonato nel cuore di un quartiere d’affari. Poi per l’atmosfera generale, visto che il tempio, shinto, è circondato da una bottegucce, chioshi di Takoyaki e businessman che spendono lì la loro pausa pranzo. In realtà, sottolinea Chavouet, questo tempio non ha niente di straordinario- Spesso, infatti, a Tokyo spuntano templi in mezzo ad edifici moderni. Eppure il Kotohira-Gu rimane un sito che ha incuriosito l’illustratore francese.
2) I bar di Shibuya
Shibuya è il quartiere dove si trova l'incrocio spesso ritratto sulle riviste di moda e viaggi. Viene descritto come l’epicentro della modernità del Giappone ed è uno dei luoghi più popolosi della capitale. Allontanandosi dalle strade affollate, Chavouet si intrufola nei vicoli secondari alla ricerca di qualche gioiello da disegnare. Da uno dei tanti bar presenti nella zona, l’autore ritrae i passanti. Emerge un quadro umoristico e dettagliato della tribù cittadina che popola Tokyo.
3) La spiaggia artificiale di Odaiba
In un "week end di ozio" può essere curioso visitare Odaiba, dove prende forma la spiaggia artificiale di Tokyo. Il modo migliore per arrivarci è imboccare il Rainbow Bridge, il grande ponte sospeso che domina la baia, percorribile anche a piedi. Odaiba è uno stabilimento balneare ricco di centri commerciali, caffetterie, una spiaggia e isolette artificiali. "Da lontano sembra un bel posto, soprattutto quando ci sono 35 gradi e vivi in mezzo al cemento. Ma da vicino crolla il mito...", sottolinea l’autore con un pizzico di cinismo. Il luogo è senza dubbio particolare, ma non accogliente per una nuotata in mare.
4) La "Montmartre" di Tokyo
Il quartiere di Shinjuku comprende in realtà una parte orientale, che ospita vivaci nightclub e locali di karaoke illuminati da insegne al neon, e un "distretto dei grattacieli", con bar e ristoranti all'interno di hotel di lusso. A Shinjuku Ovest è possibile ammirare la città dall’alto salendo al 45esimo piano delle Torri del Palazzo del governo metropolitano. Fatte le dovute proporzioni e considerate le differenze, siamo al cospetto della "Montmartre" di Tokyo.
5) La "follia architettonica" di Mejiro
Dalla stazione di Takadanobaba, sempre a Shinjuku, è possibile perdersi in una delle stradine di Meiji. Qui l’autore si è fatto una passeggiata in un quartiere pieno di vicoli e "casettine assurde". La "follia architettonica" che ha attirato l’attenzione di Chavouet è una casa su più piani, con serre e piante ovunque.
"Sembra essere abbastanza grande. Quante famiglie ci vivono? Una? Quindici?", si è chiesto l’illustratore francese disegnando il particolare soggetto. Perlustrando l'area si trovano molte altre strutture simili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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