L'Italia a Francoforte: 100 autori ma si parla solo di Saviano

Una squadra che va da Claudio Magris a Chiara Valerio passando per Zecchi. Fanno discutere presunte esclusioni (che non ci sono)

L'Italia a Francoforte: 100 autori ma si parla solo di Saviano
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Sbarco, ieri, alla Literaturhaus Frankfurt per l’Italia che sarà il Paese Ospite d’Onore della Buchmesse 2024, che si terrà dal 16 al 20 ottobre. Sul peso della fiera c’è poco da dire: il più importante evento internazionale per lo scambio dei diritti, con espositori provenienti da oltre 120 Paesi. Su quanto conti l’occasione per l’Italia, che torna come ospite dopo 36 anni, basta la nota dell’Aie (era presente il presidente Innocenzo Cipolletta): «Il nostro Paese si presenta forte della sua posizione di quarta industria editoriale in Europa, con una rappresentanza di oltre 100 autori e ospiti per 80 incontri riuniti in un programma che punta a legare la tradizione di cultura, arte e creatività italiana con lo sguardo rivolto all’avvenire». La cornice per portare avanti questo programma è stata disegnata da Stefano Boeri. Un grande spazio aperto, circondato da portici e gradinate: è la «piazza italiana» portata a misura di fiera, pensata come simbolo della nostra cultura, della nostra letteratura. Quanto al programma è stato presentato da Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle attività connesse alla partecipazione dell’Italia. Tra gli oltre 100 autori invitati ci saranno Dacia Maraini, Claudio Magris, Alessandro Baricco e Chiara Valerio. Daniele Mencarelli ed Emanuele Trevi parleranno dell’assenza, Susanna Tamaro e Stefano Zecchi della bellezza, Carlo Rovelli dell’Apocalisse, Sandro Veronesi del caos, Massimo Sandal di scienza, Alessandro D’Avenia dei classici, Alessandro Barbero e Aldo Cazzullo delle storie, Francesca Melandri della cura, Valeria Parrella del racconto, Nicola Lagioia dei luoghi. Mazza ha spiegato che: «Noi puntiamo a una vera squadra» e quella italiana a Francoforte sarà basata su «una miscela tra letterati affermati e giovani promesse». Ha chiesto di guardare a questa presenza «senza paraocchi e senza pregiudizi...».

Poi c’è la questione che campeggerà nelle titolazioni di molti giornali.

Ovvero un giornalista tedesco ha chiesto a Mazza perché Saviano non era invitato. Questione ideologica?

La risposta: «No, perché, da un lato, abbiamo voluto dare voce a chi finora non l’ha avuta. Dall’altro, tra i criteri che ci hanno ispirato, c’è stato anche quello di scegliere autori le cui opere fossero completamente originali». Per altro Saviano sarà comunque presente, come ha spiegato il direttore della Buchmesse, Juergen Boos: «Ci sono anche le case editrici tedesche, quindici saranno altri autori ospiti, tra cui Saviano». E quanto a Scurati, scrittore che ha lamentato una presunta censura Rai: è stato invitato dall’Italia, ma «ha preferito non esserci».

Per modo di dire, perché sarà presente come ospite del suo editore tedesco, parole sempre di Juergen Boos. Il fatto che qualcuno non sia invitato non dovrebbe stupire, contando quanti sono gli scrittori importanti in Italia. E tra gli invitati si trovano autori di qualunque indirizzo politico. Ma al solito...

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