Un viaggio nell'isola di Smeraldo insieme a spiriti, santi ed eroi

La raccolta "Spiriti, santi ed eroi" porta i lettori in Irlanda per conoscere miti e leggende dell'Isola di Smeraldo, tra leprecauni, sirene e giganti

Un viaggio nell'isola di Smeraldo insieme a spiriti, santi ed eroi

"Spiriti, Santi ed Eroi", edito da Feltrinelli e uscito lo scorso ottobre, raccoglie ciò che vari autori hanno scritto sulle storie e i miti legati all'Irlanda. La raccolta è curata da Antonio Bibbò, ricercatore all'Università di Trento e traduttore.

Il piccolo popolo o popolo buono accompagna da sempre le vite degli Irlandesi. Tra le pagine di questo libro ci si riferisce al popolo delle "fairies", al popolo fatato, utilizzando la parola "fairy" come contenitore per indicare un insieme di spiriti, fate, leprecauni e folletti. In questo volume giganti, gnomi e streghe sono dirimpettai di spiriti, santi ed eroi d'Irlanda, anche loro protagonisti di antiche avventure. Il libro è diviso in due sezioni: la prima dedicata alle storie di spiriti e folletti; la seconda incentrata sulle storie di re, santi ed eroi.

Si tratta di fiabe, di storie, di credenze popolari. Fatto sta che il piccolo popolo sembra ancora condividere la propria esistenza con quella degli abitanti dell'Isola di Smeraldo. Il classico "non è vero ma ci credo" aleggia tra il verde e l'azzurro dell'isola.

Come i fratelli Grimm hanno raccolto storie, tramandate fino a quel momento in forma orale, nella loro celebre raccolta di fiabe, lo stesso hanno scelto di fare anche alcuni autori irlandesi. Compaiono così in questi racconti creature fatate come leprecauni, folletti, giganti e sirene, insieme a Finn, eroe popolare e figura leggendaria d'Irlanda. Sempre in questo mondo antico e magico si muovono San Patrizio e San Kevin, diventando anche loro protagonisti di incredibili avventure.

Le storie di questa raccolta provengono in genere dalla tradizione popolare e sono passate di voce in voce prima di arrivare sul foglio scritto. In altri casi, non si tratterebbe di leggende irlandesi ma di storie prese da altri luoghi e adattate al contesto irlandese. Senza contare che, a volte, è difficile attribuirne la paternità a un solo autore. Tutto questo non toglie però a questi racconti il sapore antico e il profumo magico dei secoli passati da cui provengono.

Tra gli autori illustri che hanno riportato su carta le fiabe di questa raccolta spicca il nome di Joseph Jacobs, folclorista australiano che è stato tra i maggiori studiosi ed esperti mondiali di folclore. L'Irlanda è anche terra di superstizioni e a questo riguardo è di indubbio interesse il contributo di Lady Wilde. Jane Francesca Elgee, nota come Lady Wilde perché moglie di Sir William Wilde, era la madre del celebre scrittore Oscar Wilde. Da sottolineare anche la presenza di William Butler Yeats, poeta irlandese, spesso indicato come W. B. Yeats.

Alla fine della raccolta è stato aggiunto un glossario che traduce diverse parole irlandesi in italiano. Queste storie, infatti, erano originariamente raccontate a voce in lingua irlandese. Successivamente, sono state riportate in inglese in forma scritta, mantenendo però alcune parole in irlandese.

Interessante, a questo riguardo, la postfazione di Antonio Bibbò, che ripercorre la genesi di questi racconti irlandesi finiti su carta e tramandati così per sempre alle generazioni future. Questa raccolta ha il sapore delle marmellate fatte in casa e l'odore di fumo del focolare acceso nelle sere d'inverno. Ogni storia sembra proprio essere arrivata sul foglio stampato dopo essere passata di voce in voce e la sua origine si perde nella notte dei tempi.

Compaiono qua e là protagonisti con tanto di nomi e cognomi, e si trovano nomi di luoghi che intendono dare veridicità ai fatti narrati.

Ogni racconto riporta eventi incredibili che sembrano essere realmente accaduti in tempi lontani, tempi in cui il piccolo popolo si rendeva ancora visibile agli esseri umani. Chissà, forse davvero dietro ognuna di queste storie c'è un fondo di verità avvolto nella nebbia del tempo.

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