Libano, tregua finita Si spara tra Al Qaida ed esercito: 9 morti

I miliziani di Fatah al Islam si sono asserragliati nel campo profughi di Nahr al-Bared, vicino a Tripoli, che ospita 40mila rifugiati. Le truppe governative continuano a bombardare gli ingressi del campo. I miliziani rispondono con granate e mitragliatrici. Durata solo un'ora la tregua per soccorrere i feriti. Negli scontri di ieri quasi 50 morti

Libano, tregua finita 
Si spara tra Al Qaida 
ed esercito: 9 morti

Tripoli - I combattimenti tra soldati libanesi e miliziani integralisti di Fatah al Islam sono ripresi questo pomeriggio attorno a Nahr al Bared, dove è già finita la breve tregua concordata per consentire l’evacuazione dei feriti e l’invio di cibo, acqua e medicinali alle migliaia di rifugiati palestinesi intrappolati nel campo profughi alla periferia di Tripoli, che ospita 40mila rifugiati palestinesi. Lo hanno riferito le televisioni libanesi. La breve tregua è durata poco più di un’ora, durante la quale le ambulanze della Croce rossa libanese non hanno comunque potuto entrate all’interno del campo per evacuare i feriti e il personale del comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) non ha potuto consegnare gli aiuti d’emergenza. A Nahr al Bared, sono ora ripresi i cannoneggiamenti dell’artiglieria governativa contro il campo profughi, mentre i miliziani di Fatah al-Islam trincerati all’interno rispondono a colpi di mitragliatrice e con il lancio di razzi anticarro. Nei combattimenti proseguiti oggi per il secondo giorno consecutivo, un numero finora imprecisato di rifugiati sono stati uccisi o feriti. Alcune fonti hanno tuttavia riferito di almeno nove morti e una ventina feriti.

Ancora vittime Almeno altri nove civili hanno perso la vita a causa dei bombardamenti di artiglieria sul campo profughi di Nahr al Bared, alle porte di Tripoli, dove per il secondo giorno consecutivo l’esercito regolare libanese sta tentando di stroncare la resistenza dei miliziani di Fatah al Islam, gruppo ultra-radicale palestinese accusato di legami sia con al Qaida sia con i servizi segreti siriani. Lo hanno denunciato fonti palestinesi, secondo cui i nuovi feriti ammontano come minimo a venti. Le stesse fonti hanno aggiunto di ritenere che il bilancio dei combattimenti sia destinato ad aggravarsi ulteriormente, perché alcuni settori dell'accampamento non sono accessibili. A Nahr al Bared, una novantina di chilometri a nord di Beirut, Fatah al Islam ha installato il proprio quartier generale dallo scorso novembre. Da ieri sono morte nel complesso quasi sessanta persone, mentre i feriti risultano oltre il doppio.

Proseguono gli scontri Le truppe governative continuano a martellare con l’artiglieria pesante gli ingressi dell’accampamento, sempre circondato, dove si sono appostati i guerriglieri integralisti. Le tv libanesi riferiscono che colonne di fumo si levano in cielo, mentre le cannonate sparate dai carri armati dell’esercito martellano le postazioni dei miliziani integralisti nel campo profughi palestinese lungo la costa, dove sono ospitati circa 40mila rifugiati. I miliziani di Fatah al Islam rispondono bersagliando a loro volta a colpi di granate anticarro e con le mitragliatrici pesanti le postazioni dell’esercito.

Campi profughi L’esercito libanese si astiene dal fare irruzione all’interno di Nahr al Bared per liquidare i miliziani di Fatah al Islam, in base

a un accordo raggiunto nel 1969 in sede di Lega Araba e che vieta alle truppe governative di penetrare all’interno dei 12 campi profughi palestinesi sparsi per tutto il Libano e santuari di una pletora di gruppi armati.

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