Liberiamoci dai parassiti della cute

È efficace un controllo quotidiano dei capelli

È il refrain tipico dell’autunno, alla riapertura delle scuole. Pur non essendo un fenomeno esclusivamente infantile, infatti, la trasmissione dei pidocchi trova tra i banchi un ambiente facilitato, dati i frequenti contatti “testa a testa” che caratterizzano le attività dei bambini.
Il lavaggio frequente dei capelli non serve a prevenire il problema: «Nonostante certe credenze popolari colleghino i pidocchi alla sporcizia o all’appartenenza ai bassi ceti sociali, chiunque può ritrovarsi a fare i conti con questi “sgradevoli ospiti”» osserva Ernesto Bonifazi, professore associato di dermatologia pediatrica all’università di Bari. «Il problema della pediculosi, in effetti, è antico quanto la storia dell’uomo, se si pensa che tracce di questi parassiti furono trovate persino tra i capelli di mummie egiziane. Capace di adeguarsi di volta in volta all’ambiente che lo circonda, il pidocchio, tra l’altro, è stato finora anche in grado di sviluppare resistenza ai vari mezzi con cui l’uomo ha cercato di debellarlo».
Un controllo quotidiano e accurato del cuoio capelluto è il modo migliore per arginare il problema: «La cute va osservata scrupolosamente, soprattutto dietro le orecchie e la nuca, zone predilette dal pidocchio in quanto caldo-umide e meno controllabili», afferma il professor Ernesto Bonifazi. «Le lendini, cioè le uova del parassita, si presentano in forma tondeggiante, con un diametro di circa un millimetro e di colore bianco-grigiastro. Si differenziano dalla forfora perché sono saldamente attaccate al capello e se ne distaccano con difficoltà».
Qualora se ne dovesse scoprire l’indesiderabile presenza, è bene intervenire al più presto con un trattamento specifico: «Attualmente, in Italia, i prodotti più innovativi sono a base di essenze naturali come estratti di noce di cocco o olio essenziale di anice e ylang ylang)», spiega il professor Ernesto Bonifazi. «Tali sostanze mirano a eliminare il parassita in modo meccanico, ostruendone l’apparato respiratorio (che il pidocchio ha sviluppatissimo) e provocandone la morte per soffocamento.
Il vantaggio, rispetto ad altri prodotti anti-pediculosi molto usati negli anni passati, è quello di non contenere insetticidi e quindi di essere assolutamente innocuo per la salute di chi ne fa uso».
L’applicazione è molto semplice: «Il prodotto va spruzzato sul cuoio capelluto e lasciato agire per quindici minuti», spiega ancora l’esperto. «Quindi va rimosso, avendo cura di passare tra i capelli l’apposito pettinino, molto fitto, incluso nella confezione, in modo da eliminare tutte le lendini ormai senza vita.

La medesima operazione, ripetuta a distanza di una decina di giorni (durante i quali il bambino può continuare a frequentare tranquillamente la scuola), servirà a garantire che il parassita sia stato completamente eliminato». Per ulteriori informazioni ci si può collegare al sito www.chefaro.it.

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