Libia, la Nato nella notte affonda 8 navi del raìs In tv altre immagini di Gheddafi: "Sono di ieri"

Prosegue l'offensiva delle forze dell'Alleanza Atlantica: colpite otto navi da guerra ormeggiate nei porti di Tripoli, Homs e Sirte. La Nato: "L'obiettivo è sempre e solo difendere i civili". E il Colonnello riappare in tv: immagini datate 19 maggio in un incontro con un funzionario di ritorno da Mosca

Libia, la Nato nella notte affonda 8 navi del raìs 
In tv altre immagini di Gheddafi: "Sono di ieri"

Tripoli - La Nato ha affondato otto navi da guerra del leader libico Muammar Gheddafi, durante una serie di raid aerei notturni sui porti di Tripoli, Homs e Sirte. "Tutti gli obiettivi della Nato sono di natura militare e direttamente legati ai sistematici attacchi del regime di Gheddafi contro i civili" ha spiegato l’ammiraglio Russell Harding, vice comandante della missione Unified Protector. "In considerazione dell’escalation nell’uso della forza navale, la Nato non ha avuto altra scelta che agire con decisione per proteggere la popolazione civile della Libia e le propri forze marittime" ha aggiunto l’alto ufficiale in un comunicato. L’azione della Nato, portata a termine nell’ambito di attacchi coordinati nei tre porti libici, è stata decisa per dimostrare "la risolutezza nel proteggere la popolazione civile di Libia, attraverso l’uso appropriato e proporzionato della forza. Tutte le navi prese di mira la scorsa notte erano navi da guerra senza alcuna struttura civile" ha precisato l’ammiraglio Harding.

Gheddafi riappare in tv La televisione libica ha diffuso ieri delle immagini di Gheddafi mentre incontra un funzionario del regime di ritorno da una missione in Russia. L’interlocutore di Gheddafi è Mohamed Ahmed Al Sharif, segretario generale del World Islamic Call Society, un’istituzione creata dal colonnello. Vestito di bianco e nero, il rais indossa degli occhiali da sole scuri e sembra in buona salute.

L’emittente mostra Gheddafi e al Sharif in una sala con sullo sfondo una televisione accesa sulla prima rete della tv di Stato e la data "giovedì 19 maggio 2011". Il colonnello non appare in pubblico ormai da molti giorni. Ma lo scorso 13 maggio aveva inviato un messaggio audio alla Nato: "Le vostre bombe non mi raggiungeranno mai" aveva detto.

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