Deve essere stata una scena quasi apocalittica quella vissuta dagli abitanti di Aswan, una delle più grandi città della parte meridionale dell’Egitto.
Travolti da un forte temporale e da una violentissima quanto improvvisa inondazione (che ha causato il crollo di numerose abitazioni, riducendole letteralmente in briciole) come se non bastasse, sono stati anche invasi da centinaia, forse migliaia di scorpioni letali: i Lieurus quinquestriatus conosciuti come gli scorpioni gialli o Death Stalker (Cacciatori di morte), un appellativo che non lascia spazio ad equivoci.
Il loro habitat naturale normalmente è il deserto, si nascondono sotto la sabbia e le rocce e possono sopravvivere per settimane senza acqua e cibo. Tuttavia non è raro scovarne qualcuno nei centri più popolati che confinano con il deserto. Gli abitanti di Aswan si sono abituati a convivere con la loro relativamente scarsa presenza, prendendo precauzioni per difendersi dal morso che può rivelarsi fatale.
Controllare prima di coricarsi che non si siano annidati tra le lenzuola o nascosti dentro alle scarpe lasciate incustodite prima di indossarle è diventata una consuetudine.
Così si riescono a limitare i casi di punture ad una dozzina all’anno.
Quelli che rischiano di più sono i bambini e gli adulti in precarie condizioni di salute, per gli altri il pericolo di morte è solitamente scongiurato se il paziente viene immediatamente trattato.
La pronta iniezione dell’antidoto presso l’ospedale più vicino e qualche giorno di riposo sono d’obbligo. Ma nella notte dell’alluvione le preziose scorte di antidoto salvavita incominciavano a scarseggiare in molti centri poiché in poche ore il bilancio di persone punte era salito a ben 503, lasciando tutti con il fiato sospeso. Un’emergenza.
Una vera ecatombe che secondo fonti ufficiali, riporta il New York Times del 15 novembre del 2021, però non ha prodotto decessi, smentendo i rumors che attribuivano alla puntura del letale scorpione la morte 3 uomini che invece sarebbero dei militari deceduti per avvenuto contatto con fili della luce caduti in seguito al vento e ai temporali.
Gli esperti di scorpioni attribuiscono l’improvvisa migrazione di massa alle piogge torrenziali che hanno reso inospitali i loro rifugi abituali spingendoli a cercare riparo nei villaggi, un fenomeno spaventoso del quale non si ha memoria.
Così spaventoso che comprensibilmente la gente comune, come e dove ha potuto, ha tentato di difendersi uccidendoli ed infischiandosene del valore che queste temute creature hanno nell’economia dell’Egitto.
Sì, perché il veleno prodotto dagli scorpioni è preziosissimo e la caccia all'animale una attività tanto pericolosa quanto redditizia.
Ne sa qualcosa Mohamed Hamdy Boshta che con la sua ditta chiamata, non per caso, “ Cairo Venom Company”( venom sta per veleno) ospita in varie fattorie sparse per l’Egitto circa 80.000 scorpioni ( insieme ad alcuni serpenti) dai quali viene estratto il veleno per scopi medicinali.
Abbandonati gli studi di archeologia tanto popolari nella terra dei Faraoni ma che non promettevano grandi guadagni, Boshta si butta a capofitto nella avventurosa attività .
Gli scorpioni, catturati con l’uso di una luce UV colorata, vengono sottoposti ad una leggera scarica elettrica ( sul sito della compagnia si legge che il materiale viene estratto usando regole etiche) per stimolare l’emissione di veleno. Un grammo di estratto, che si ottiene prelevando il liquido da circa 3,000 scorpioni, può produrre dalle 20 mila alle 50 mila dosi di antidoto e può valere fino a 10,000 dollari.
Secono le testimonianze dell'imprenditore Ahmen Abu al Seoud (un ex ingegnere meccanico convertitosi al profittevole business) raccolte da Africa News il 4 aprile 2021, gli scorpioni vengono catturati nelle aree residenziali per non danneggiare l'ecosistema. Sono operai armati di guanti, stivali, luci Uv, pinzette (e antiveleno) a stanare gli aracnidi. Il compenso? Per ogni scorpione circa 1,5 sterline egiziane (dai 6 ai 10 centesimi, ndr).
La qualità del veleno dipende dalla sua purezza. Ai Death Stalker in alcuni casi può anche essere somministrato del cibo e proteine come vermi ed insetti per aumentare la secrezione della tossina. Tra una estrazione e l'altra gli operai attendono circa 30 giorni prima di effettuarne una nuova.
Il liquido viene successivamente refrigerato, seccato e venduto in polvere.
I mercati a cui il prodotto si rivolge sono soprattutto l’ Europa e gli Stati Uniti. Sono loro che acquistano il siero per produrre antidoti e altri medicinali.
Sì perché le tossine isolate dal Death Stalker sono usate in laboratorio per la ricerca nella cura del cancro e per colorare le cellule tumorali nel cervello durante gli interventi, che vengono evidenziate per essere rimosse.
Chi è particolarmente coraggioso ed interessato, volendo, può iscriversi ad un corso di addestramento ed estrazione del prodotto,( anche la ditta Venom ne pubblicizza uno sul suo sito).
Una attività formativa utile ad affrontare un mercato del lavoro sempre più competitivo dove una grande dose di coraggio certificata anche dalla frequenza di training estremi può fare spiccare il candidato per il possesso di soft skills non proprio comuni. Per chi è pronto ad abbandonare la routine ed abbracciare il rischio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.