Selfiete: la mania dei millenials

Catturare quindici secondi di celebrità in uno solo scatto diventa un’ossessione di una società che punta tutto sull’apparire

Selfiete: la mania dei millenials

Andy Warhol preannunciava 15 minuti di celebrità per ognuno di noi. Oggi ce ne bastano anche solo 15 secondi per catturare in uno scatto la nostra immagine migliore grazie ai selfie. E’ definito tale qualsiasi fotografia in formato autoritratto, da solo o con altre persone; la fotografia può essere realizzata con il braccio proteso e l’obiettivo puntato verso di sé, oppure puntando la fotocamera verso uno specchio. Ci sono innumerevoli occasioni per fare un selfie e non se ne lascia sfuggire uno.

I nostri profili social sono ricchi di scatti di questo genere. Ogni momento della nostra esistenza è diventato l'occasione per essere immortalato. Non si pensa più a vivere il momento, la dimensione del “qui” e ora” ad un concerto, evento, passeggiata con il partner o le amiche. La nostra mente è già impegnata a progettare il modo migliore per scattare una foto efficace e degna di essere condivisa con i nostri amici virtuali. Ci si ritrova già a fantasticare su quanti potenziali “mi piace” si potrebbe ottenere come in una gara. Con la bella stagione anche la famigerata “prova-costume” è diventata social.

Quella dei selfie è ormai è diventata una sorta di mania e ossessione tra i giovani. I selfie sono utilizzati maggiormente dalle donne perché risultano più estroverse nei confronti della propria dimensione emotiva. La maggior parte di esse hanno un’età compresa tra i 15 e i 25 anni. Secondo studi recenti di psicologia dietro questo uso smodato di selfie si nasconde una fragilità interiore da non sottovalutare che può sfociare in disturbi compulsivo- ossessivi. Le ricerche effettuate dalla California State University guidate dallo psicologo Larry Rosen, dimostrano che ciò che induce una persona a ricercare un costante appagamento e approvazione da parte dal mondo virtuale cela enormi lacune rintracciabili nella propria vita privata e reale. Sono persone non sicure di sé che conducono esistenze vuote e aride, con bassa autostima e continuo bisogno di conferme e approvazione le persone ossessionate dai selfie.

La selfie - mania In molte adolescenti provoca un’insoddisfazione nei confronti del proprio corpo. Il continuo confronto con gli altri genera ansia e nevrosi. Ci si sente continuamente sotto-esame e giudizio. La perenne "gara" spinge le persone a porsi sempre più obiettivi a volte impossibili e difficili da concretizzare. Questa ossessione alimenta il narcisismo patologico che caratterizza una personalità che nutre una smisurata ammirazione verso se stesso che gli impedisce di provare empatia e rispetto nei confronti degli altri.

Diagnosticare una patologia derivante dall’utilizzo smodato del selfie non è facile ma gli psicologi sono allarmati da questo fenomeno che sta sempre più diffondendo ideali individualisti derivanti da una società che punta tutto sull’apparire piuttosto che sull’essere.

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