Il 2019 è l’anno dell’astinenza digitale e delle vacanze senza il telefonino.
È questo un nuovo trend che sta prendendo piega in tutto il mono. Niente internet, niente social, niente follower. Numerosi sono i ‘tecnofobici" che non vogliono più essere connessi ventiquattro ore su ventiquattro. Essi sono alla ricerca di nuovo relax, contemplazione, rapporti con gente in carne ed ossa e contatto con la natura. Hanno bisogno di autentica felicità lontani dalle nuove tecnologie che sviluppano forme di ansia e stress emotivo.
Il fenomeno è stato analizzato all’ultimo Global Wellness Summit (GWS)svolto a Cesena. Gli “scollegati” nel 2018 sono scesi al 37%. Erano il 50% nel 2017. La causa della dipendenza da internet è il lavoro che richiede di essere sempre più reperibili e la attivi sui social. Di conseguenza sta crescendo il popolo degli infelici digitali, sempre sotto pressione. La percentuale media dei “sempre connessi” nel tempo libero è scesa dal 36% al 27% nel 2018. In questa estate postare selfie e fotografie guardanti le proprie vacanze sui social è in declino.
Sembrerà strano ma i millennials sono i più “tecnofobici”. I nati fra il 1980 e il 2000 che non si staccano mai dai social anche durante le ferie sono scesi dal 68% al 38% in un anno. Dal rapporto del Global Wellness Summit emerge che la tech-addiction è nociva quanto era ritenuta la dipendenza da fumo di una decina di anni fa’, Per trascorrere vacanze lontani dalle tecnologie e internet il report mondiale cita l’Italia come fonte per ritemprarsi dall’overdose di smarpthone.
La nostra nazione è caratterizzata da posti in trascorrere una vacanza senza connessione internet come l’Eremito di Parrano, monastero ristrutturato vicino ad Orvieto che propone pacchetti silenzio, il faro
di Capel Rosso, sull’Isola del Giglio, che offre corsi di digital detox immersi nella natura. Diffusi sono anche i club del fitness, i centri yoga, tai-chi e di meditazione in cui è severamente vietato usare il cellulare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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