Tutti pazzi per il Padel: un viaggio da Acapulco a Los Angeles, destinazione Olimpiadi

La Padel economy avanza e i grandi numeri parlano per lei. Vi raccontiamo l’evoluzione di uno sport nato quasi per caso ad Acapulco che punta dritto alle Olimpiadi di Los Angeles

Tutti pazzi per il Padel: un viaggio da Acapulco a Los Angeles, destinazione Olimpiadi
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La “Padel economy” avanza e i grandi numeri parlano per lei.

Ma la storia della nascita, della diffusione capillare e del successo straordinario di questo sport ricordano un po’ quella di un bel post su Facebook: una miriade di condivisioni e un fenomeno che diventa virale.

Solo che, nel 1969, i social network erano pura fantascienza e i tempi di diffusione di mode e passioni molto più dilatati rispetto a quelli odierni.

Così la fama di questo sport crebbe grazie a chi, come un ambassador, viaggiando fisicamente , lo “esportò” e lo poi lo condivise per farlo conoscere.

Tutto partì dalla città di Acapulco, in Messico, quando il Signor Enrique Corcuera, un milionario amante dello sport e della convivialità, decise di utilizzare un terreno di 20 x10, nella sua finca con piscina, per realizzare uno spazio all’aperto dove divertirsi e giocare con gli amici.

Quel terreno, attorno al quale fece costruire un muro per contenere la selvaggia vegetazione già domata su due lati da delle reti di recinzione, divenne una bozza del campo da padel che conosciamo oggi.

Uno spazio la cui caratteristica principale è proprio quella di essere delimitato nei quattro lati da vetri speciali o muri e reti che permettano alla palla da gioco di rimbalzare senza uscire dal perimetro segnato.

Un’idea facile da esportare che dal Messico approdò in Europa nel 1974 grazie al Principe Alfonso De Hohenlohe, caro amico del Corcuera, che in visita alla residenza messicana si innamorò di questo gioco e impiantò due campi in Spagna, al Marbella Club, nell’omonima città. Poi nel 1975 fu la volta dell’Argentina e in poco tempo il Padel divenne il secondo sport più praticato nella nazione.

Padel Magazine, rivista specializzata del settore snocciola numeri impressionati: 4,5 milioni di praticanti nella sola Spagna, 4 milioni in Argentina già negli anni ’90. Poi un’espansione che va dal Portogallo, alla Francia, alla Svezia dove, per esempio, il noto calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic ha inaugurato il suo quinto centro Padel con 9 campi coperti e ha annunciato di volerne aprire anche a Milano.

In Italia siamo passati dai 10 campi di Padel nel 2014 a 1.020 campi nel 2019 e nel 2021 siamo arrivati a quota 3.000: numeri che parlano da soli.

Chiamatelo Padel come gli ispanici, i veri padri di questo gioco, scrivetelo Paddle come gli inglesi, ma non chiamatelo Tennis, ora ha davvero una sua identità.

Si gioca uno contro uno o meglio in doppio, con una racchetta (di legno o carbonio) più piccola di quella del tennis che non ha corde ma ha un piatto solido con dei fiorellini per renderla più leggera ed aerodinamica. Le dimensioni del campo sono speciali: deve essere un rettangolo di 20 metri di lunghezza per 10 di larghezza separato da una rete alta 92 cm ai lati ed 88 cm al centro e circondato di pareti in vetro speciale e reti metalliche che cambiano radicalmente la strategia del gioco.

Si può addirittura fare rimbalzare la pallina sul muro del proprio campo per farla arrivare, una volta passata la rete, alla parete del campo avversario e mettere così in difficoltà il compagno di gioco che a fatica riuscirà ad individuare e prevedere le traiettorie. Poi la battuta si effettua dal basso.

Il colpo specifico chiquita (che non è una banana)è colpo piccolo, lento, che cade vicino alla rete quasi sui piedi dell’avversario per fare in modo che si giochi una voleé bassa.

Il campione mondiale argentino Fernando Belasteguin detto "Bela" svela su you tube alcuni segreti.

A detta dei giocatori questo sport si adatta a tutti ed è semplice e anche molto divertente poiché non si basa sulla potenza fisica (ecco perché Bela a 42 anni ancora fa sognare). La forza non conta. Sono cervello e intuizione i veri protagonisti del match.

Dai comuni appassionati, ai personaggi dello spettacolo come Fiorello, agli sportivi, Nadal, Djokovic, ai nostrani ex calciatori: Francesco Totti, Dario Marcolin, Ciro Ferrara, tutti concordano nell’affermare che questo sport “ prende”.

La FIP (Federazione internazionale Padel) ha diffuso la notizia ufficiaizzata dal Comitato

Olimpico Europeo: il Padel sarà una delle discipline sportive ai giochi Olimpici di Cracovia 2023.

Ora il sogno di Luigi Carraro che è a capo della FIP è quello di portare questa disciplina alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

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