L'industria dell'occhiale vede la ripresa, l'export cresce del 13%

Incoraggiante performance internazionale del comparto montature-lenti-sole: nei primi sei mesi dell'anno le vendite negli Stati Uniti, primo mercato mondiale, aumentano del 32%. Ottimi segnali anche dai Paesi emergenti come Brasile, Arabia Saudita e Russia

Dopo un biennio molto difficile, l'industria italiana dell'occhiale inverte la tendenza e nei primi sei mesi dell'anno fa segnare un incremento di oltre il 13% nelle esportazioni. «Le piazze internazionali - dice Vittorio Tabacchi, presidente dell'associazione italiana dei fabbricanti di articoli ottici, del Mido (il Salone dell'occhiale) e della federazione europea dell'occhialeria - stanno nuovamente premiando il nostro settore, che esporta oltre l'80% della produzione. Il peggio sembra essere alle spalle. Importante la ripresa della domanda mondiale ma importante anche, nella congiuntura particolarmente negativa, la capacità delle nostre aziende di fare sistema e di puntare su quegli elementi per noi storicamente distintivi: tradizione, stile e innovazione».
A dimostrazione del lento ma continuo miglioramento ci sono i dati dei primi sei mesi del 2010: l'export del comparto (lenti, montature e occhiali da sole) segna un +13,7% rispetto al periodo gennaio-giugno dell'anno precedente. Nel dettaglio, buona la ripresa delle esportazioni di montature (+7,4%) e, soprattutto, degli occhiali da sole (+16,6%). A far ben sperare è poi l'andamento mensile in costante crescita. «Siamo di fronte al secondo trimestre consecutivo con variazioni positive», spiega infatti Tabacchi. Dopo un gennaio ancora timoroso e un febbraio piuttosto timido, la crescita successiva dell'export è sempre stata a due cifre. In questo clima favorevole la prudenza è comunque d'obbligo poiché le esportazioni restano in ogni caso ancora al di sotto dei valori pre-crisi (-7,6% rispetto al primo semestre 2008).
Nello specifico, per quanto riguarda l'export del comparto sole-vista, si registra: un +7,4% verso l'Europa, che conferma la sua leadership di area di riferimento con una quota di oltre il 54% dell'export; un +22,3% verso l'America (Nord, Centro e Sud America); e un +25% verso l'Asia (con un +44% in Corea del Sud).
Da segnalare il netto recupero dell'export degli occhiali da sole negli Stati Uniti (+32% rispetto al primo semestre del 2009), da sempre primo mercato mondiale per l'industria italiana, che torna a registrare performance significative anche nei Paesi emergenti come Brasile, Messico, Emirati Arabi e Arabia Saudita. E anche in Russia (+9,5%), dove nel 2009 l'export italiano aveva perso il 50% del suo valore.
Quanto alla Francia, secondo mercato di riferimento per l'occhialeria italiana e unico paese dove nel 2009 le esportazioni del nostro settore sono cresciute (+3,5%), l'export del sole-vista ha segnato un +14% nei primi sei mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009. Anche il mercato francese, a pochi giorni da Silmo, la fiera parigina del settore dove saranno presenti oltre 50 aziende italiane (l'8% del totale degli espositori), è quindi in fase positiva.
Oltre alla promozione e al sostegno all'eccellenza italiana, in un mercato sempre più competitivo diventa fondamentale l'azione congiunta a livello europeo. Azione che passa anche attraverso Eurom, la Federazione europea dell'industria dell'ottica, fondata nel 1958 a Bruxelles proprio con l'obiettivo di rappresentarne gli interessi presso le istituzioni comunitarie. A Parigi, durante Silmo, è in programma un «summit» di Eurom convocato dal neopresidente Tabacchi.

«Fra i temi oggetto dell'incontro - annuncia Tabacchi - ci saranno la necessità di controlli più efficaci della vista per i conducenti di autoveicoli, la prevenzione solare, le visite ai bambini in età prescolare e la lotta alla contraffazione».

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