La giornata mondiale per la conoscenza del linfoma (15 settembre) ha messo in moto un meccanismo che si propone di diffondere informazioni su questa forma di tumore, grave e tuttavia sconosciuto al 50% della popolazione italiana. Fino al 29 settembre su tutti i treni eurostar e nelle principali stazioni ferroviarie verranno distribuiti opuscoli informativi sulla malattia e sarà possibile - con unofferta minima (2 euro) - incrementare la ricerca.
I linfomi, che sono tumori maligni del sistema linfatico occupano il terzo posto nella classifica delle neoplasie colla crescita più rapida. In Italia vengono diagnosticati ogni anno 16mila nuovi linfomi: i più frequenti e pericolosi vengono definiti «non Hodgkin», i meno preoccupanti «linfomi di Hodgkin» (dal mome del loro scopritore).
In occasione della giornata dedicata a questa patologia si è tenuto a Palermo (Villa Igiea) un meeting internazionale che ha riunito oltre 200 ematologi di tutto il mondo, chiamati a dibattere su cure e guarigioni dei linfomi Hodgkin e non Hodgkin.
Fondamentale si è rivelato, nella terapia di questi tumori, un anticorpo monoclonale (nome chimico: rituximab) introdotto 10 anni fa. Il professor Antonio Grillo Lopez, arrivato a Palermo dalla California, è stato fra i primi a impiegarlo. «Prima di rituximab » ha detto «la chemioterapia dava buoni risultati in 40 casi su cento. Oggi, associando alla chemioterapia questo nuovo anticorpo, possiamo portare alla guarigione più del 70% dei pazienti». Questa grande conquista è stata confermata da un altro notissimo ematologo, il professor Sante Tura, delluniversità di Bologna, il quale ha definito il nuovo farmaco estremamente efficace e privo di tossicità, impiegato anche nella leucemia linfatica cronica. È toccato al professor Salvatore Mirto, primario allospedale Cervello di Palermo, agitare i campanelli dallarme che possono annunziare un linfoma: ingrossamento dei linfonodi, febbre persistente, sudorazione notturna, perdita di peso. È inutile aspettare, ha aggiunto; meglio rivolgersi a un centro specialistico (ce ne sono in tutta Italia). La diagnosi precoce, infatti, fa notevolmente aumentare la possibilità di guarire.
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