L'ingegneria incontra l'energia. Terna si allea con le Università

Presentata la Rete Politecnica di Alta Competenza, una sinergia di eccellenza con Torino, Milano e Bari

L'ingegneria incontra l'energia. Terna si allea con le Università
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Ingegneria applicata per l'energia del futuro. È questo l'obiettivo della «Rete Politecnica di Alta Competenza», un ambizioso progetto di collaborazione promosso da Terna in sinergia con il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Bari. L'iniziativa, presentata ieri presso la sede del gruppo guidato dall'ad Giuseppina Di Foggia, punta a consolidare un ecosistema di eccellenza che unisce alta formazione, ricerca e innovazione a supporto della sicurezza e della resilienza del sistema elettrico italiano. All'evento di presentazione hanno partecipato i rettori delle tre istituzioni accademiche coinvolte: Stefano Paolo Corgnati (Politecnico di Torino), Donatella Sciuto (Politecnico di Milano) e Francesco Cupertino (Politecnico di Bari), insieme a Daniele Amati, direttore Risorse Umane di Terna. L'obiettivo dichiarato è avviare una stretta collaborazione tra le competenze ingegneristiche dei tre atenei e l'esperienza di Terna nella gestione della rete elettrica. «La transizione energetica non è solo una questione tecnica, ma deve integrare anche una visione formativa e normativa», ha affermato il rettore Corgnati, sottolineando come le università tecnologiche debbano oggi «mettersi a disposizione della comunità, creando reti di competenze trasversali».

La Rete Politecnica si configura, dunque, come un modello innovativo di cooperazione accademico-industriale. Una visione condivisa anche dalla rettrice Sciuto, che ha ribadito la centralità della formazione per affrontare le sfide future. «Il cambiamento epocale che investe il settore energetico impone azioni condivise, capaci di incidere in profondità sulla competitività del sistema industriale», ha dichiarato.

Anche il rettore Cupertino ha evidenziato il valore strategico dell'iniziativa «Un passo importante verso una formazione d'eccellenza», ha commentato rimarcando il rafforzamento dell'«ecosistema dell'innovazione nel settore energia». Secondo il rettore del Politecnico barese, i nuovi sistemi di approvvigionamento energetico rappresentano «una partita decisiva per la competitività del Paese». «La Rete Politecnica di Alta Competenza ha sottolineato Daniele Amati conferma la volontà di Terna di investire nelle nuove competenze, funzionali alla realizzazione della duplice transizione, energetica e digitale». Il progetto, ha spiegato, «rappresenta un'importante opportunità formativa per i giovani, grazie al contributo scientifico e tecnologico dei Politecnici».

Tra i primi risultati concreti dell'accordo, è previsto per l'anno accademico 2025-2026 l'avvio del Master Universitario di II livello «Innovazione nei Sistemi Elettrici per l'Energia». Il percorso formativo, della durata di 12 mesi, è stato pensato per formare figure professionali altamente qualificate da inserire nei processi di selezione e recruiting di Terna. I profili in uscita comprenderanno esperti in impianti e tecnologie, asset management, sistemi elettrici di potenza, oltre a specialisti in mercato e regolazione. Il Master prevede un impegno complessivo di 1.500 ore e l'acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari e si articola in corsi accademici, lezioni specialistiche tenute da Terna e attività pratiche sul campo. La Rete sarà coordinata da un comitato di indirizzo e opererà su più fronti: dalla ricerca e sviluppo all'open innovation, dalla formazione al social impact. In particolare, i progetti saranno declinati su tematiche strategiche come la gestione di sistemi elettrici zero-carbon, le tecnologie per il controllo dei sistemi, l'interazione con il mercato elettrico, la digitalizzazione e l'ottimizzazione operativa degli asset. Accanto alla nuova Rete, Terna ha annunciato anche la proroga del Master «Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica», avviato nell'ambito del progetto «Tyrrhenian Lab» con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno.

Dopo il successo delle prime tre edizioni, che hanno coinvolto oltre 150 giovani, il Master continuerà fino al 2027. L'iniziativa si distingue non solo per l'efficacia occupazionale ma anche per il valore che restituisce ai territori coinvolti.

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