Pierluigi Bonora
nostro inviato a Ginevra
Per Fiat Auto febbraio è stato un altro mese ricco di soddisfazioni. Mentre a Ginevra lavvenuto rilancio del gruppo, insieme alle novità proposte dai marchi torinesi, è uno dei temi centrali del Salone, in Italia il Lingotto resta a ridosso del 31% di penetrazione. Anche a febbraio il mercato non ha tradito la voglio di auto nuove. E rispetto alla crescita delle immatricolazioni pari al 6,04%, Fiat Auto ha segnato un aumento delle vendite del 12,4% con una quota del 30,8 per cento. Rispetto allo scorso anno, il marchio Fiat è avanzato del 19% grazie alla Punto (160mila ordini, quasi la metà allestero) e alla Panda. Sale anche il peso del brand, giunto al 23,3 per cento.
Sempre in casa torinese lAlfa Romeo (quota del 3%, stabile rispetto a gennaio) attende i riscontri della 159 Sportwagon. «Tiene» Lancia pur non proponendo anteprime. «Il mercato italiano - osserva il Centro studi Promotor - veleggia su livelli superiori alla stima formulata per lintero anno che ipotizza una crescita del 4,5% a 2,33 milioni di unità. Sul buon risultato del mese influisce soprattutto linteresse per numerosi nuovi modelli dei segmenti più bassi, tra cui anche la Grande Punto».
A Ginevra, intanto, lamministratore delegato Sergio Marchionne continua a tessere la tela per nuovi accordi. Tra questi, come anticipato dal Giornale, il secondo nellordine con Suzuki per la fornitura, dal 2010, di 100mila motori 2.0 Multijet. Ma «entro la fine del secondo trimestre - ha detto il top manager - ci saranno novità sul fronte di nuove alleanze industriali». Lattenzione di Marchionne, in questo momento, è concentrata sul prodotto e al Salone svizzero il top manager ha ricordato che la nuova vettura media della Fiat, che non si chiamerà Stilo, «andrà in produzione a ottobre» ma sarà lanciata nel corso della prossima edizione della rassegna ginevrina. Il progetto, secondo quanto risulta al Giornale, porta il nome di Bravo e non è escluso che, alla fine, per la futura Stilo il gruppo riproponga questa denominazione. Allindomani del consiglio di amministrazione che ha approvato i dati di Fiat spa, Marchionne non ha mancato di riconfermare gli obiettivi 2006 «che non ho mai cambiato». Lad ha quindi aggiunto che «sul mercato dei bond non è strettamente necessario tornare nel 2006, ma è possibile». Un altro tema caldo è Fidis, il cui cda ha approvato ieri il bilancio dellultimo esercizio: 440mila nuovi finanziamenti per circa 4,7 miliardi.
A questo punto la somma dei crediti in essere al 31 dicembre è di 8,681 miliardi. «Risolveremo il problema Fidis prima di 6 mesi - ha spiegato Marchionne - abbiamo un elenco di soggetti con cui stiamo parlando per decidere come procedere. Ho fiducia che troveremo i partner giusti per portare avanti la nostra attivita». Il 51% di Fidis è controllato dalle banche.
La Borsa, dopo la brusca frenata di martedì, ieri è tornata a scommenttere sul Lingotto. Le azioni hanno guadagnato l1,09% chiudendo a 9,17 euro.
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