Da sempre la vita delle persone è strettamente legata alle castagne in quanto hanno rappresentato per lungo tempo una delle fonti principali per l’alimentazione: non a caso sono state soprannominate “il cereale che cresce sull’albero” perché molto simile al riso e al frumento dal punto di vista nutrizionale. Visit-Brembo ci accompagna alla scoperta di questo frutto, raccontandoci dello stretto legame tra natura e storia della Val Brembana e delle iniziative create per la valorizzazione della castagna.
Un po' di storia
Molteplici sono gli scritti dai quali si evince che la castagna era conosciuta in Grecia sin dall’antichità, ma diventa un frutto realmente apprezzato e utilizzato nel Medioevo. La castanicoltura ha un ruolo strategico nei primi anni del '900 per la sopravvivenza di una larga fascia di popolazioni abitanti la fascia montana e prealpina, fino all’avvento dell’industria che ha portato un grande flusso di emigranti dalla montagna alla pianura.
Con il passare degli anni, anche a causa dell'abbandono della campagna da parte dei giovani, dell'urbanizzazione spesso selvaggia e della mancanza di manutenzione del bosco, il castagno nella nostra provincia piano piano ha incominciato a perdere di importanza ed è stato sostituito da specie vegetali più aggressive è più adattabili alle diverse e mutate condizioni ecologiche.
La castagna oggi
Valorizzare il castagno in Valle Brembana e Bergamo, rilanciarne la coltivazione e stimolare idealmente i giovani a portare avanti il testimone ricevuto dalle generazioni passate, sono gli obiettivi delle numerose iniziative che hanno caratterizzato questi ultimi anni.
Oggi le castagne non solo si ritrovano come frutta di stagione o trasformate sui mercati delle città, bensì sono anche retaggio di una tradizione antica nella quale le famiglie si radunavano per la raccolta o la cottura sul camino. Da ricordare che il castagno era considerata una pianta pregiata anche per il legname e dal frutto ricavano la farina, ricca fonte di sostentamento anche per le realtà più povere.
La via delle castagne, il percorso e le curiosità
In ogni piccolo paese e frazione si svolgono le tradizionali castagnate autunnali dove si possono gustare le specialità a base fu castagne come le caldarroste.
Anche il territorio di Zogno e in generale della Valle Brembana ha sfruttato le potenzialità delle castagne: con il sentiero “La via delle castagne” la ricchezza del territorio vuole essere rivalorizzata e resa accessibile a quella popolazione sensibile alla tradizione e alla natura.
Il Comune di Zogno ha sistemato e valorizzato un percorso legato al tema delle castagne di facile accesso e bassa difficoltà. Un sentiero didattico per famiglie e scuole per scoprire con occhi diversi un versante prealpino e il suo clima, che parte da Piazza Martina, borgo di stampo medioevale, e arriva fino a Castegnone di Poscante, antica contrada che ha fatto dei Secadur un’attrazione turistica.
Durante il tragitto verranno presentati non solo le caratteristiche specifiche del frutto, del castagno e del riccio, bensì i possibili utilizzi in cucina oltre al mondo naturale strettamente collegato: basti pensare al miele di castagno con la sua stagionalità primaverile, agli insetti che abitano le selve e a specifici muschi o funghi che nascono in concomitanza con un bosco, tesori visibili nei vari periodo dell’anno. Un sentiero da percorrere quindi non solo durante l’autunno.
La presenza del castagno in gran parte dei territori collinari e montani d'Italia, le diverse modalità di utilizzo delle castagna, oltre che del legno, e la presenza diffusa di castagni secolari e di selve abbandonate o in corso di recupero, testimoniano una multifunzionalità di questa pianta che può essere considerata un valore strategico per lo sviluppo di territori a rischio di marginalità.
Tenuto conto del forte legame tra il castagno e l'identità territoriale, la valorizzazione delle produzioni non può prescindere dal considerare i diversi aspetti dell'offerta produttiva e una efficace azione di valorizzazione territoriale deve partire da questa base. Gli obiettivi che ci si pone sono mirati al recupero della multifunzionalità del castagno intesa come somma di potenzialità produttive, protettive, naturalistiche, paesaggistiche, turistico-ricreative e, non ultime, didattiche. La valorizzazione deve essere mirata a riqualificare e tutelare i segni della cultura, delle testimonianze delle tradizioni locali, delle componenti naturali e degli elementi antropici caratterizzanti.
Nei mesi di ottobre e novembre il Comune di Zogno in collaborazione con VisitBrembo organizza Sapori&Cultura, una rassegna, giunta alla sua XXIV edizione, sulla castagna. Durante la rassegna un ricco programma di eventi e iniziative di valorizzazione e promozione del territorio e della tradizione. Per maggiori info visitate il sito.
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