Giglio Castello, il borgo che illumina l’Isola del Giglio

Giglio Castello è una frazione dell'Isola del Giglio, appartenente ai borghi più belli d'Italia: qui si trova una storia ricca di tradizione, folklore e arte secolare

Giglio Castello, il borgo che illumina l’Isola del Giglio

Giglio Castello è una frazione, costruita a partire da una fortificazione medievale, che rappresenta la parte più alta dell’Isola del Giglio, in provincia di Grosseto. Poche centinaia di abitanti, ma una grande risorsa in termini di storia, cultura e beni architettonici. Tanto che Giglio Castello fa parte dei rioni più belli d’Italia.

Posto nella parte alta dell’isola, 405 metri sul livello del mare, Giglio Castello è il centro storico fondamentale dell’Isola del Giglio, grazie a una fortificazione, edifici religiosi e militari, oltre che un reticolo intricato di strade, tipico dei centri a pianta medievale. All’interno degli edifici religiosi si trovano tra l’altro pregevoli pezzi artistici, tra cui si annovera un Crocefisso d’avorio realizzato dal Giambologna.

Giglio Castello, la storia della fortificazione

Isola del Giglio

Il borgo si chiama in questo modo per la presenza di un castello, ovvero la rocca aldobrandesca, nel punto più alto della frazione. Come sempre accadeva per questo tipo di costruzioni, la sua finalità non risiedeva solo ed esclusivamente in logiche militari: si trattava anche e soprattutto di un luogo simbolo di dominio, di potenza. E logistico: nei periodi delle scorrerie piratesche, era più facile avvistare gli invasori e difendersi meglio.

Rocca aldobrandesca

La rocca aldobrandesca di Giglio Castello ha una base trapezoidale e si trova su diversi livelli. Possiede delle mura e un torrione imponente, che amplifica il suo significato simbolico quando lo si guarda.

Inizialmente pare fosse una struttura molto più piccola, risalente forse al X secolo, poi ampliata dalla famiglia degli Aldobrandeschi, da cui l’appellativo. Il castello però passò di mano prima ai Pisani, che si occuparono delle mura, e poi ai Medici: all’ingresso della rocca c’è ancora il loro stemma famigliare. Oggi è un luogo privato, ma in epoca immediatamente post-unitaria, fu utilizzato come carcere. Come è accaduto a molte costruzioni di questo tipo.

Il palio degli asini

Il protettore di Giglio Castello è san Mamiliano, che viene festeggiato ogni 15 settembre con una processione e uno spettacolo pirotecnico, le cui reliquie si trovano nella locale chiesa di San Pietro. In occasione della festa del santo patrono si svolge il cosiddetto palio degli asini. Nel palio, a cavallo di simpatici asinelli, si confrontano i quattro rioni: Rocca, Centro, Cisterna e Casamatta.

Il panficato

Panficato

Tra i piatti tipici della zona c’è il panficato, una sorta di panforte a base di fichi e uva. Questi vengono essiccati, in maniera tradizionale, al sole e su piastre di granito. Altri ingredienti sono mandorle, noci, pinoli, canditi, cioccolato e miele. Si ritiene che sia un’evoluzione del panforte senese, dato che nel XVI secolo molti cittadini di Siena vennero fatti trasferire dai Medici a Giglio Castello, dopo che la popolazione locale fu sterminata o deportata dal pirata Cair Heddin. Naturalmente i senesi si avvalsero dei prodotti del territorio per rivisitare il loro piatto più noto.

Il panificato è un dessert da fine pasto, ma può essere accompagnato anche

dal vino locale, l’Ansonaco, ottenuto da un vitigno bianco autoctono che viene prodotto da vigneti terrazzati in botti d’acciaio.

La foto della rocca aldobrandesca è di LigaDue via Wikipedia

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