Situato sulla sponda bresciana del Lago di Garda, Sirmione è considerato un vero e proprio borgo gioiello il cui centro storico si estende lungo l’omonima penisola, una striscia di terra che divide in due parti la riva meridionale del bacino lacustre più grande d’Italia.
Grazie alla sua particolare collocazione, circondato dall’acqua su tre lati e quindi poco accessibile, Sirmione ha avuto un’importanza strategia fin dall’epoca romana anche perché sorgeva sulla via Gallica, la strada che conduceva fino a Verona arrivando dalle città di Brescia e Bergamo.
La fama di Sirmione è dovuta senza dubbio alla bellezza dell’agglomerato storico e alla posizione peculiare, che permette di ammirare tutto lo splendore del lago. In molti, tuttavia, associano questo luogo al poeta Valerio Catullo, che secondo la tradizione possedeva una villa romana proprio su una delle tre colline che dominano il territorio.
Le Grotte di Catullo tra archeologia e invenzione
Le Grotte di Catullo rappresentano una delle più importanti aree archeologiche di tutta dell’Italia settentrionale, conservando al loro interno le rovine di un’antica residenza costruita in epoca romana. Il riferimento alle grotte risale al Rinascimento, motivato dall’aspetto delle rovine che apparivano ai visitatori dell’epoca come cavità naturali spesso coperte da vegetazione.
Il nome di Valerio Catullo, vissuto tra l’84 e il 54 a.C, si deve alle parole contenute nel Carme 31 che narrerebbe il ritorno del poeta nella sua residenza di Sirmione e che descrive questo luogo come la “perla delle penisole e delle isole”. Questo passo è stato spesso considerato una testimonianza della presenza di una residenza familiare proprio nel punto più esposto di Sirmione, tuttavia la villa è stata probabilmente costruita dopo la morte del poeta.
In molto pensano, inoltre, che lo stesso Catullo sia raffigurato in un affresco ancora parzialmente visibile all’interno del complesso archeologico, che ritrae una figura maschile togata con in mano un rotolo.
Storia, leggende e curiosità del Castello Scaligero
A dominare Sirmione è certamente il maestoso Castello Scaligero, che viene considerato una delle strutture difensive meglio conservate d’Italia. A farlo edificare è stato il Podestà di Verona Mastino della Scala nel corso del XIII Secolo, con lo scopo di erigere una grandiosa rocca difensiva lacustre.
Il castello, che rappresenta ancora oggi il punto di accesso al centro storico di Sirmione, ha una forma molto complessa ed è dotato di darsena, cinta muraria con merlatura e mastio centrale, che raggiunge i 47 metri di altezza.
Come ogni castello che si rispetti, anche la fortezza scaligera di Sirmione è teatro di antiche leggende, tra cui quella dedicata all’amore tragico tra Ebengardo e Arice. Si dice, infatti, che la giovane coppia abbia vissuto felice tra le mura del castello fino all’arrivo di un misterioso cavaliere, che chiedeva riparo per una notte. Rimasto colpito dalla bellezza di Alice, quest’ultimo si avvicinò a lei tanto da farla urlare di terrore, finendo poi per pugnalarla e per essere a sua volta ucciso da Ebengardo.
Un'ultima curiosità sugli Scaligeri: sono chiamati così tutti i discendenti del casato
veronese dei Della Scala, il cui stemma araldico compare spesso nelle loro antiche residenze e si caratterizza per un disegno molto particolare: una semplice scala a pioli, generalmente quattro o cinque.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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