Andrea Grignaffini
Il terroir dentro e fuori la bottiglia. Un concetto che oggi può apparire scontato. Meno cinquant'anni fa. Correva il 1956 quando Livio Felluga pensò di evidenziare sull'etichetta del suo vino la mappatura delle proprie colline. Così, tanto per precisare che tutto parte dalla terra. Quella evidenziata sulla mappa geografica delle sue etichette. Abbandonata la natia Istria e Grado, Felluga approda a Brazzano di Cormons e acquista i primi terreni a Rosazzo, vocati da sempre alla viticoltura come testimonia l'antica abbazia. La dedizione, la passione e l'impegno in vigna sono stati la ragione di vita di questo patriarca 92enne della enologia italiana. 1956-2006, sono i 50 anni di storia di un viaggio intorno alla carta geografica di un'etichetta che ha fatto storia. A celebrare l'evento, il 23 settembre alle ore 11 sarà presentato al pubblico in azienda, www.liviofelluga.it, il libro 50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno, curato da Elena Commessatti, progetto grafico di Giovanna Duri. Un libro che racconta la storia delle carte geografiche con aneddoti, ricordi, divagazioni, affidati ad artisti, scrittori, accademici, celebrità, ammiratori di Livio Felluga, dei suoi vini, tra cui Terre Alte. Un libro anche di ricordi di vicende imprenditoriali e umane, trattando pure arte antica e contemporanea, fino alla cartografia storica alle mappe immaginate da illustratori come Pericoli, Mattotti, Scarabattolo e Toccafondo.
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