Bruxelles - Nei sedici Paesi dell’euro è in corso una "modesta ripresa", ma "i rischi rimangono". Secondo i tecnici dell'Ocse, la posizione fiscale dei Paesi dell’area euro "è peggiorata sensibilmente", e i Sedici necessitano ora di "dettagliati e credibili piano di rientro pluriennali per stabilizzare le finanze pubbliche".
I rischi per le banche Ue "Anche nei Paesi europei le banche «hanno sottostimato i rischi, con dotazioni di capitale inadeguati e una gestione della liquidità a volte carente", ha rivelato l’Ocse nel suo rapporto economico sull’Eurozona, spiegando che occorre mettere in pratica regole più forti "in linea con quelle di Basilea 3" e che "le attività delle banche di importanza sistemica dovrebbe essere monitorata con maggiore attenzione".
La stabilità fiscale dell'Ue Secondo l'Ocse, "i meccanismi che sanzionano i Paesi che sforano i limiti di bilanci sono la chiave per la stabilità fiscale dei sedici Paesi dell’euro". Nel suo rapporto economico sull’area euro, l'Ocse invoca una applicazione "quasi automatica". E quindi non soggetta al negoziato politico, e senza escludere le sanzioni finanziarie a carico degli Stati in violazione.
Il tasso del debito Per i Paesi dell’area euro con un debito che supera il 60% del pil, "dovrebbe essere adottata una appropriata definizione operativa della riduzione del debito". L’Ocse auspica così che venga finalmente "applicato con efficacia" il criterio del debito del Patto di stabilità e crescita europeo.
Secondo l’Ocse, d’altra parte, "sarà necessario un grosso sforzo di consolidamento del debito" per soddisfare gli impegni del Patto, e "in molti Paesi servirà una posizione di bilancio rigorosa per molti anni per poter tornare a livelli prudenti di debito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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