Roma - Salari italiani tra i più bassi nella classifica dei Paesi Ocse. L'Italia si colloca per gli stipendi al 23/o posto, con guadagni inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell'organizzazione di Parigi. I dati sono riferiti al 2009 e l'Italia si colloca nella stessa posizione dell'anno precedente. E' quanto risulta dal Rapporto 'Taxing Wages' dell'Ocse.
Il salario annuale netto del lavoratore medio è in Italia di 22.027 dollari, contro i 26.395 della media Ocse, i 28.454 della Ue a 15 e i 25.253 della Ue-19. La classifica riguarda il salario netto annuale medio di un lavoratore single senza carichi di famiglia. E' calcolato in dollari e a parità di potere d'acquisto. Se si guarda alla classifica del guadagno medio di un lavoratore con famiglia, unico percettore di reddito con a carico coniuge e due figli, il reddito netto degli italiani sale a 26.470 euro ma resta inchiodato, anche in questo caso, al 23/o posto della classifica.
Il peso di tasse e contributi sui salari, il cosiddetto cuneo fiscale che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, è in Italia al 46,5%, rileva ancora l'Ocse. L'Italia è al sesto posto in classifica per peso fiscale sugli stipendi, dopo Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%), Austria (47,9%). Il peso di tasse e contributi sui salari in Italia è rimasto stabile dal 2008 al 2009, registrando solo un lieve (-0,03%).
Cuneo più favorevole alle famiglie Il carico di tasse e contributi sui salari italiani è meno pesante se il lavoratore ha famiglia: il cuneo fiscale per un lavoratore, unico percettore di reddito, con a carico coniuge e due figli, è del 35,7%. L'Italia si colloca al nono posto della classifica dei 30 Paesi. Al primo posto Ungheria, Grecia e Francia, mentre i Paesi in cui la fiscalità é più generosa con le famiglie risultano Nuova Zelanda, Islanda e Lussemburgo. Dal 2008 al 2009 "la preferenza fiscale per le famiglie è cresciuta in quindici Paesi Ocse" tra i quali figura l'Italia.
Crisi e redditi reali Nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali, prima di tasse e contributi, sono diminuiti in dieci Paesi su trenta.
Tra questi figura l'Italia dove il calo è stato dell'1,1%. Il calo maggiore dei salari reali, prima cioé della tassazione, si è verificato in Islanda (-7,5%), mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in Grecia (+3,8%).
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