Fabrizio de Feo
da Roma
Alla scalata verso il Colle Giorgio Napolitano si allena da molti anni. Ogni estate, infatti, il neoeletto capo dello Stato si arrampica a piedi lungo il ripido sentiero che a Stromboli porta alla casa del suo amico Alberto Contri, presidente di Rai Net e di Pubblicità e progresso. E con lex consigliere di amministrazione di Viale Mazzini si intrattiene in serate in cui la musica la fa da protagonista assoluta.
Presidente Contri, chi è Giorgio Napolitano?
«Un gran signore, un uomo riservato e rispettoso, paternamente elegante. È una persona ricca di interessi che vanno dalla poesia, al teatro, alla musica. Lo vedo molto nel solco di Ciampi. Sono sicuro che entrerà nel cuore degli italiani. E anche sua moglie Clio riserverà sorprese».
La vede bene nel ruolo di first lady?
«È una persona di grande schiettezza, una che non si tiene nulla, una donna acuta che non potrà non piacere, una abituata a mettersi in fila piuttosto che farsi riverire. Ricordo un episodio. Una volta li invitai a cena a Stromboli e gli feci trovare una specialità locale per la quale era stata necessaria una lunga preparazione, un piatto a base di gamberetti piccolissimi appena pescati al pomeriggio con acqua di mare e petali di bouganville. Lui con grande signorilità ne masticò uno ma Clio intervenne: Guardate che Giorgio i crostacei non li sopporta proprio. Per fortuna con finocchiona e pecorino toscano rimediammo alla grande. Quindi il cuoco del Quirinale è avvisato: per il presidente niente crostacei».
Come nasce la sua amicizia con Napolitano?
«Io tutti gli anni nella mia casa di Stromboli convoco 80-90 amici e faccio ascoltare circa due ore di musica. Propongo ciò che mi ha colpito durante lanno: dalla classica, al jazz, alletnica con molte incisioni rare. Fu mia sorella Fernanda, ex giudice della Corte costituzionale, a portare il presidente a una di queste serate e lì iniziò la nostra amicizia».
Napolitano è un habituè di Stromboli?
«Va sempre allHotel La Sciara dove prende un appartamento sul mare per due settimane ad agosto. E ogni anno torna a trovarmi, salendo lungo la mulattiera che porta a casa mia».
Le sue «lezioni musicali» vengono apprezzate?
«Sì, perchè è un conoscitore di musica a livelli sopraffini, sa individuare le buone esecuzioni di musica classica e non solo. Ricordo che apprezzò molto una versione di Dee Dee Bridgewater di Mack the Knife, il classico di Kurt Weill e Bertolt Brecht. E ogni volta si fa dare una copia della compilation che gli preparo appositamente».
Le capita mai di discutere di politica con lui?
«Qualche volta.
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