I trasporti marittimi producono circa il 4% del totale delle emissioni di CO2 provocate dall'uomo, ossia un'impronta di carbonio all'incirca equivalente a quella della Germania. Non esiste ancora una regolamentazione applicabile alle emissioni dei trasporti marittimi internazionali, ma sono in corso discussioni a livello dell'Organizzazione marittima internazionale (Imo) e anche in seno alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). In relazione alle emissioni di gas a effetto serra, il trasporto marittimo è il modo di trasporto più rispettoso dell'ambiente. In mancanza di interventi, tuttavia, si prevede che da qui al 2050 le emissioni delle navi aumenteranno fino al 200%.
Attualmente circa 50.000 navi mercantili trasportano il 90% delle merci mondiali e rendono il trasporto marittimo indispensabile per l'economia globale. Una relazione pubblicata oggi dal Centro comune di ricerca della Commissione Ue presenta per la prima volta il panorama completo delle metodologie applicate per stimare le emissioni delle navi, descrive le soluzioni tecnologiche e analizza opzioni politiche per ridurre le emissioni di carbonio e l'inquinamento atmosferico provocato da questo settore. «La relazione del JRC - spiega la commissaria per la ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn - sottolinea la necessità di ridurre l'inquinamento prodotto dalle navi sia per contribuire a contrastare i cambiamenti climatici, sia per evitare danni alla salute umana. La relazione esamina inoltre una serie di opzioni per realizzare le riduzioni necessarie, mediante una combinazione di innovazione tecnologica e politiche di mercato.
Lo studio rappresenta anche un esempio perfetto di come il lavoro scientifico svolto dal JRC possa contribuire a orientare il progresso politico verso il conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di innovazione, nonché di quelli della strategia Europa 2020. «Nei prossimi 4 decenni le emissioni dovute al trasporto marittimo aumenteranno del 150-200%,e i prossimi quattro decenni rispetto all'attuale livello di circa una giga-tonnellata per anno.
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