Brasilia - Il presidente brasiliano, Luis
Inacio Lula da Silva, ha chiesto a Cesare Battisti di
sospendere lo sciopero della fame, in corso da una settimana. "Non è il momento in cui possiamo ricevere questo tipo di
pressioni", ha affermato in un’intervista alla radio "Metropol
e Excelsior".
Lula ha ricordato di aver provato sulla sua pelle cosa
voglia dire astenersi dal cibo per protesta: "È un atto di
disperazione o ignoranza e non lo farei mai più", ha spiegato.
Il presidente brasiliano ha ribadito di non potersi ancora
pronunciare sulla sentenza del Tribunale supremo federale
brasiliano che ha concesso l’estradizione in Italia dell’ex
terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac),
annullando l’asilo politico accordato lo scorso gennaio dal
ministro della Giustizia, Tarso Genro. "Ho bisogno di
analizzare il caso con il mio consigliere giuridico", ha
sottolineato Lula, "solo a quel punto, tutti conosceranno la
mia decisione".
Deciderà Lula Al presidente brasiliano spetta l’ultima parola
sull’estradizione di Battisti ed è in suo potere decidere di
annullare la sentenza dell’Alta corte e di confermare l’asilo
politico all’ex terrorista dei Pac, condannato in Italia
all’ergastolo per quattro omicidi. Ma al termine del suo
incontro a Roma con il premier, Silvio Berlusconi, il
presidente brasiliano aveva spiegato che avrebbe controfirmato
qualunque decisione presa dall’Alta corte di Brasilia.
Lula irritato dalla sparata di Genro Secondo la tv O Globo, Lula ha accolto con irritazione la
nuova "sparata" del suo ministro della Giustizia che ieri aveva
parlato di un "fascismo galoppante" nella società e nel
governo italiano. L’ennesima uscita di Genro, secondo Lula,
rischia di creare seri problemi diplomatici tra Brasilia e
Roma.
Nel frattempo, un gruppo di otto senatori e cinque deputati
brasiliani ha chiesto a Lula un incontro per discutere del caso
Battisti.
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