Il Nord? È peggio del Sud. Vendola, Saviano e Santoro ripetono in coro il loro ultimo mantra. Maledetta Milano e la sua terra. Maledetta la nebbia che nasconde gli affari sporchi. Tra un po’ diranno che Gomorra è solo una succursale dei capitalisti lùmbard . Bisogna riscrivere la leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso: i tre fratelli all’origine della mafia erano partiti da piazza Affari. Non si è capito, invece, perché i tre sudisti parlano ormai solo di quanto sia sporco il settentrione. Attenzione. Il Nord non è una terra vergine. Ma è possibile che sia l’origine di tutti i mali? Mafia, camorra e ’ndrangheta da un po’ di tempo sono sempre «cosa loro». Non si può più parlare di pizzo e riciclaggio che spunta fuori la Lombardia. È un ritornello, ossessivo, ridondante. Milano e dintorni stanno diventando la nuova Gomorra, quella silenziosa, dove non si spara, dai colletti bianchi e le solite tangenti. Non c’è dubbio che le mafie non si accontentano più delle loro terre d’origine. Hanno tanti soldi che si possono comprare mezzo mondo. Investono, puliscono, imbrogliano,s’infiltrano.Non solo al Nord. Non solo in Italia. La ’ndrangheta, per esempio, da anni banchetta in Germania. Ma la Lombardia la vogliono far diventare un simbolo: terra di mafie. La prima volta è una denuncia. La seconda un’allerta.La terza un modo per non abbassare la guardia. Ma quella di Vendola, Saviano e Santoro sembra una campagna politica dal sapore antinordista. Non è una nuova versione della questione meridionale. Non è neppure orgoglio sudista. È un modo per dire che i mali del Mezzogiorno, se si guarda bene, non hanno nulla a che fare con il destino di Calabria, Sicilia e Campania. La mafia è un virus che forse è partito da lì, magari per colpa dell’unità d’Italia, ma ormai non lo si può più considerare autoctono. Anzi. Dopo aver viaggiato per il mondo, si è fermato in Lombardia e torna al Sud modificato. È un nuovo virus, più letale e pericoloso. Insomma, il Nord sta importando al Sud una mafia geneticamente modificata. Una mafia Ogm che non assomiglia neppure più a quella originale. Questo discorso, questa narrazione, finisce per giustificare le responsabilità del Sud. Non serve ai meridionali. Fa diventare la lotta alla mafia una questione ideologica. Ed è questo il peccato peggiore. Dunque nessuna meraviglia per il battibecco lombardo-pugliese. Sostiene Vendola, laurea in lettere: «La Lombardia è la regione più mafiosa d’Italia». E aggiunge: «Non abbiamo avuto la fortuna di vedere sui Tg nazionali la faccia di Letizia Moratti e Roberto Formigoni associati alle vicende di cronaca giudiziaria che raccontano quale sia il livello di pervasività della ’ndrangheta». Risponde Formigoni, laureato in filosofia alla Cattolica e prealpino doc, quindi insensibile alle torsioni liriche: «Nichi Vendola è un miserabile, probabilmente sotto effetto di qualche sostanza. Tedesco ha detto con chiarezza che gli stessi reati commessi da lui li ha commessi Vendola. Come mai due pesi e due misure? Risponda Vendola come mai non è in galera, poi potrà dire qualcosa della Lombardia».
I mafiosi ascoltano e sorridono soddisfatti.L’antimafia è spaccata. C’è quella del Nord e quella del Sud. E forse ha ragione uno che la mafia la conosce davvero, come Nicola Gratteri: «La mafia è senza confini. Investe al Nord e saccheggia il Sud».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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