«Made in Lazio»: un marchio da esportazione

Un accordo quadro fra la Regione e il ministero degli Esteri per promuovere il made in Lazio. Lo ha annunciato ieri il ministro Franco Frattini al convegno «Made in Italy, primo ambasciatore d’Italia» organizzato da Confindustria Lazio preso la sede di via Noale. Un tema che richiama la difesa del marchio regionale, specie nei settori cardine: aerospazio, design, nautica, turismo, cinema. Ma anche la necessità di innovare, l’internazionalizzazione quale scelta obbligata per il futuro delle imprese nel Lazio.
«Mediterraneo e Paesi del Golfo sono le prime aree di riferimento su cui lavorare - afferma Frattini -. Ma ce ne sono altre, l’importante è farlo insieme». «Se ogni Regione va per conto suo, si disperdono le potenzialità di una forte rete, quella diplomatica, che in giro per il mondo aiuta e sostiene le imprese - aggiunge il ministro -. Un anno fa ho siglato l’accordo con le Regioni per favorire l’internazionalizzazione delle imprese. Solo alcune però hanno sfruttato l’accordo. Il Lazio finora non lo ha fatto, non ha compreso il valore di essere nella rete e fare squadra». Bacchettata sottintesa a Marrazzo e Montino.
Ma ora c’è la Polverini, l’aria potrebbe cambiare. Ne è convinto il presidente di Confindustria Lazio, Maurizio Stirpe: «Registro con piacere che la nuova giunta regionale ha inserito fra le sue priorità il tema dell’internazionalizzazione. Però per passare dalle intenzioni ai fatti, è necessario un forte impegno. Serve un cambio di pass». «Oggi nel Lazio si procede in ordine sparso, dando vita spesso a sovrapposizioni - aggiunge Stirpe -. È necessario che la Regione assuma un ruolo di forte coordinamento di tutti i soggetti che svolgono attività di supporto all’internazionalizzazione delle imprese laziali».
Anche per la vicepresidente di Confindustria, Emilia Gangemi, è necessario un deciso cambio di rotta: «Ci sono ancora troppe Regioni, enti locali, Camere di Commercio che vanno all’estero in ordine sparso, senza un disegno strategico, con spreco di risorse e risultati dubbi. Le aziende sono spesso disorientate da troppi soggetti che si presentano all’estero in modo disordinato e che nella maggior parte dei casi offrono servizi analoghi».
All’incontro ha preso parte l’assessore regionale al turismo, Stefano Zappalà: «Mi auguro di poter incontrare anche io il ministro Frattini per aprire un canale di rapporti con le ambasciate.

Un portale in cui mettere in rete tutto ciò che si produce nel Lazio e avviare il marchio Made in Lazio da pubblicizzare nel mondo. La posizione della presidente, che ha basato gran parte della campagna elettorale proprio sul turismo e sul made in Lazio, è il modo migliore di affrontare il problema».

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