Carriere separate per pm e giudici, la riforma Falcone inizia il suo iter

Il provvedimento, che contiene anche le norme per l'istituzione della Corte disciplinare per le toghe e per il doppio Csm, è atteso alla discussione generale

Carriere separate per pm e giudici, la riforma Falcone inizia il suo iter
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Entro la fine di questa legislatura giudici e pm avranno carriere (e Csm) diverse e alternative. La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso l'esame degli emendamenti presentati al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati e dato il mandato ai tre relatori, Nazario Pagano (FI), Simona Bordonali (Lega) e Francesco Michelotti (FdI) di riferire in Aula. Il disegno di legge del governo sarà a Montecitorio lunedì prossimo, 9 dicembre. Il provvedimento, che contiene anche le norme per l'istituzione della Corte disciplinare per le toghe e per il doppio Csm, è atteso alla discussione generale. Le votazioni invece dovrebbero cominciare da gennaio. Il centrodestra esulta per aver portato a casa il primo pezzo della riforma della giustizia, Anm e opposizione annunciano già le barricate per la modifica costituzionale che completa la riforma del codice penale del 1989, come aveva sempre auspicato Giovanni Falcone.

"Lo storico via libera della commissione Affari costituzionali alla separazione delle carriere dimostra che è possibile riformare il sistema giudiziario per renderlo più efficiente e veramente "terzo". Si può farlo senza scontri né intenti punitivi nei confronti di nessuno, col massimo rispetto per il prezioso lavoro che svolge ogni giorno la magistratura. Forza Italia la ritiene importante e necessaria sin dalla sua fondazione, più di trenta anni fa, e la coalizione di centrodestra aveva inserito questa riforma tra i punti cardine del programma elettorale: l'odierna approvazione del testo, che arriva dopo più di un anno di lavoro, di audizioni e confronti, è la dimostrazione che a fine legislatura potremo riconsegnare agli elettori un'Italia profondamente riformata", dicono Tommaso Calderone e Paolo Emilio Russo, deputati di Forza Italia. "Non si può affermare che sia un progetto di riforma esclusivamente voluto dalla maggioranza perché in realtà c’è una certa ‘trasversalità’. Alcune forze di opposizione effettivamente condividono tutto o quasi tutto l’impianto di questa riforma”, sottolinea uno dei relatori, il presidente della I commissione di Montecitorio Nazario Pagano (FI). "È il passo iniziale da compiere per restituire finalmente al nostro Paese quella civiltà giuridica che merita e che invocano da ormai troppo tempo i cittadini, sempre più sfiduciati verso la giustizia", aggiunge la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.
"Era tutto già scritto ed è un piano devastante ben congegnato. La separazione delle carriere risponde al disegno di vecchia data del centrodestra di indebolire la magistratura e togliere autonomia e indipendenza ai pubblici ministeri. Il governo Meloni getta così la maschera e srotola il suo piano completo per mettere la giustizia sotto il tallone della politica. Governo e maggioranza porteranno i Pm lontano dalla cultura della giurisdizione e toglieranno loro il coordinamento delle indagini" dice la deputazione M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato composta da Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D'Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.

A parlare a nome dell'esecutivo è il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, secondo cui c'è tempo per eventuali modifiche da parte del Parlamento: "Il mandato al relatore sancisce un primo step importantissimo del percorso. La discussione è stata accurata. C’è stato tutto il tempo per poter approfondire e ci sono alcuni temi che meritano una qualche riflessione. Non ci sottraiamo alla necessità di questi approfondimenti”.

Parlando con i cronisti a margine dei lavori della commissione Affari costituzionali Sisto ha insistito: "Questa è una riforma che parte da lontano ma su alcuni punti potrebbero esserci delle aperture durante l’esame in aula".

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