
La disobbedienza alle leggi «immorali» a sinistra è una virtù che si coltiva grazie alle amicizie con chi, la norma, la interpreta o la adatta á la carte. Guardare Mimmo Lucano per credere. Il sindaco di Riace è stato condannato a 18 mesi per aver gestito un po' allegramente i fondi del Viminale, a fin di bene naturalmente. Chi conosce il suo «Modello Riace» che ha fatto il giro del mondo sa che per molto tempo chi doveva vigilare sui fondi per gestire un'emergenza epocale ha fatto spallucce, gli ha vomitato stranieri su stranieri che altri non avrebbero voluto in giro. E grazie a questa sua determinazione Lucano è diventato l'Antigone della sinistra, ha scalato il Parlamento europeo, ha anche riconquistato la «sua» Riace.
Secondo la Prefettura, però, quella condanna e il suo mandato di sindaco sono incompatibili, lui era incandidabile e quindi va dichiarato decaduto. Lo dice la legge Severino, fortemente voluta dalla sinistra, una norma forcaiola che è servita per cacciare Silvio Berlusconi dal Senato nonostante l'autodichia di cui gode il Parlamento e la tutela della volontà degli elettori di fronte a una norma sbagliata, nata sotto la tragicomica spinta giustizialista che ha partorito obbrobbri come il traffico d'influenze solo per scardinare maggioranze politiche scomode per l'establishment.
Guarda caso, molti amministratori di sinistra (come il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà) hanno continuato a eterodirigere le proprie amministrazioni scontando l'incompatibilità senza perdere la carica. Lucano ha chiesto al suo Consiglio comunale di negare la decadenza, e i suoi lo hanno accontentato, forti dell'interpretazione del suo legale Andrea Daqua, che si è rifatto «all'articolo 10 lettera d del decreto legislativo 235 del 2012» secondo cui la decadenza vale se chi ha commesso il reato l'ha fatto «con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alle funzioni o a un pubblico servizio». Secondo l'avvocato né la Corte d'Appello (che ha notevolmente ridotto la pena) né la Cassazione hanno chiesto l'interdizione, escludendo le fattispecie.
Lucano è così convinto di aver ragione che se la Prefettura dovesse rivolgersi al giudice civile lui farebbe appello al
Quirinale. Se la disobbedienza alle leggi è una virtù, la capacità di interpretare le leggi per gli amici e applicarle per i nemici è un vizio capitale della sinistra che vale l'inferno in cui l'hanno mandata gli elettori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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