Che le opposizioni avrebbero alzato le barricate al protocollo sui migranti era scontato. Elly Schlein, i maggiorenti del Pd e pure il M5S hanno già ampiamente criticato l’accordo firmato da Giorgia Meloni e Edi Rama per spedire alcuni dei richiedenti asilo a Tirana. Due centri immigrati da 3mila posti, 36mila domande di asilo da verificare ogni anno e una secchiata di polemiche sulla presunta “deportazione” a “Guantanamo”. Oggi il Pd ha puntato i piedi in Commissione Affari Costituzionali ma è tutto previsto. Normale amministrazione. Il vero allarme per il governo non arriverà tanto dalle opposizioni in Parlamento, bensì dalle aule dei tribunali. Se infatti - come successo per il decreto Cutro - i magistrati si metteranno di traverso sull’applicazione del protocollo, allora saranno guai con infiniti ricorsi che rischiano di “svuotare” l'intero accordo.
I presupposti ci sono già tutti. Nei giorni successivi alla firma tra Roma e Tirana, numerosi magistrati hanno contestato la misura. Ricordate Silvia Albano, giudice del tribunale civile di Roma nella sezione immigrazione, nonché membro dell'Anm e di Magistratura Democratica (Md)? Ecco. Non è l’unica a pensare che il protocollo sia “giuridicamente inattuabile”, illegittimo e in contrasto con le leggi nazionali o internazionali. Anzi.
Le telecamere di Quarta Repubblica sono andate ad un incontro a Napoli della corrente di sinistra della magistratura. Ne emerge un clima tutt’altro che compiacente dove si respira un nuovo scontro alle porte, basta leggersi le dichiarazioni. Gloria Senseverino: “Non voglio parlare di Guantanamo, ma di un fenomeno incontrollabile per le garanzie e la dignità umana”. Giuseppe Salmé: “I rifugiati non sono merce da stoccare dove si vuole. Sono persone che hanno i loro diritti. E possono accettare di essere ospitati in un Paese diverso da quello italiano solo se hanno dei legami affettivi”.
E a chi gli chiede se alle
porte di profila un nuovo “caso Apostolico” con i giudici pronti a disapplicare le norme del governo Meloni, Letizio Magliaro risponde così: “Se rimane questa normativa, immagino inevitabilmente di sì”. Il governo è avvisato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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