"Sgangherata e ipocrita". Levata di scudi dell'Anm contro la riforma Nordio

Tra sgomento e preoccupazione, il primo sì alla Camera per la separazione delle carriere tra giudici e pm è stata accolta dall'Anm e dalle varie correnti con toni apocalittici

"Sgangherata e ipocrita". Levata di scudi dell'Anm contro la riforma Nordio
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Sconcerto, sgomento, preoccupazione, riforma sgangherata. Il day after del primo sì in Parlamento alla separazione delle carriere tra giudici e pm i toni di Associazione nazionale magistrati e correnti sono apocalittici, non solo sulla riforma della giustizia ma anche sul prossimo ddl Sicurezza in discussione alle Camere. “Non credo che un servitore dello Stato debba protestare nei confronti del Parlamento. È come se i carabinieri abbandonassero il servizio perché non sono d'accordo con una decisione del governo”, sottolinea di buon mattino il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, partito che ha il merito di aver sostenuto in aula la riforma, fiore all’occhiello del programma elettorale approvato con il voto del 2022 che ha consegnato al Paese una maggioranza di centrodestra e il pacchetto di riforme promesso.

Non sorprendono le annunciate proteste da parte dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) sulla riforma costituzionale sulla separazione della carriere dei magistrati, che ha ricevuto ieri il primo via libera da parte dell'Aula di Montecitorio: “Si è voluto blindare il provvedimento impedendo una discussione parlamentare su un ddl costituzionale di così delicato profilo, una riforma che tocca l'equilibrio dei poteri tra esecutivo e giudiziario, ci sconcerta", spara di buon mattino il presidente ormai uscente dell'Anm Giuseppe Santalucia, a margine dell'incontro promosso da Italiadecide e Magna Carta per un’analisi del ddl Sicurezza, che si tiene a Roma, nel Salone dei Piceni. Il sindacato delle toghe invoca "uno spazio di confronto, di dialogo e di discussione sul contenuto in vista del referendum confermativo”, su cui la magistratura promette battaglia - già a partire dall’inaugurazione dell’anno giudiziario il 25 gennaio - contro l’approvazione della riforma costituzionale (non servirà il quorum) convinta che l’obiettivo della separazione delle carriere non sia quelli di migliorare la giustizia ma di asservire i pm al giogo della politica. "Non è una rivalsa, ma il riequilibrio dei poteri", ribadisce il ministro della Giustizia Carlo Nordio al “Corriere della Sera”, secondo cui “l’indipendenza della magistratura dalla politica è nella Costituzione", quella dalle correnti va recisa.

Durissimo anche il leader di Magistratura indipendente, che ha abbandonato i toni concilianti di inizio legislatura per tuonare contro “ una riforma sgangherata e ipocrita che accrescerà il potere dei pm rendendoli una corporazione autogestita e autoreferenziale”, sentenzia il leader di Mi Claudio Maria Galoppi, già consulente di Nordio e dell’ex presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla faccia dei buoni propositi di ridurre i tempi dei processi. “Noi portiamo avanti una cultura giuridica liberale e garantista, nell'esclusivo interesse delle persone”, sottolinea il giudice milanese, che qualcuno vorrebbe candidare alla guida dell’Anm al posto di Santalucia.

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