Kuala Lumpur – Sono sei i morti, 80mila le persone rimaste senza casa nel Sud della Malaysa. Una gigantesca onda d’acqua ha travolto la regione di Johor, la città più colpita è Muar. Gli edifici e le strade sono sommersi da un’enorme onda di fango e acqua: tutte le vie di comunicazione sono interrotte, perché anche i binari ferroviari sono stati travolti dalla violenza della corrente. I monsoni non sono una novità per la Malaysia (se ne registrano almeno due ogni anno), ma si tratta comunque della precipitazione più abbondante degli ultimi cento anni: un'autentica alluvione che sta mettendo in ginocchio il Paese. La popolazione è stata costretta a trovare rifugio nelle scuole e nei palazzi delle istituzioni. Uno dei problemi maggiori, però, è legato all’allarme sottovalutato.
“Molte persone – spiegano le autorità – hanno ignorato i nostri avvertimenti e hanno lasciato le loro abitazioni soltanto all’ultimo minuto”. I militari e la polizia stanno impiegando gli elicotteri per rifornire di cibo i cittadini e per trasportare i feriti negli ospedali. Sono circa 10mila gli uomini impiegati dal governo per far fronte all’emergenza. Che Moin Umar, il direttore dell’unità di crisi per le calamità naturali, spiega che “tutte le nostre forze sono in campo. Il problema è che la pioggia continua”. E il dipartimento meteorologico della Malaysia prevede precipitazioni continue nella regione fino a lunedì. E dal 25 al 27 dicembre è previsto l’arrivo di forti temporali.
La perturbazione si è spostata dalle Filippine, dove ha ucciso 27 persone la settimana scorsa. “Il fenomeno è dovuto agli effetti del tifone Utor, vicino alle Filippine” spiega Jamaluddin Jarijs, il ministro dell’Ambiente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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