Dice di sentirsi in buone condizioni: «Dopo loperazione il ginocchio non si è più gonfiato e il professor Martens lo rivedrò solo fra un mese per una visita di controllo». Paolo Maldini è arrivato alla ventitreesima stagione sempre con la stessa maglia, ancora un attimo e arriva al quarto di secolo. Ogni campo in cui lo si paragona, non ha rivali, anche se confessa qualche rimpianto: «Non mi sono mai staccato dallazzurro. Dopo quattro mondiali al momento del raduno già latmosfera della nazionale mi mancava. E anche ora mi ritrovo qui in attesa che rientrino i miei compagni, quando una volta era esattamente il contrario». Gli amarcord di Paolo non sono finiti e il primo pensiero è andato al suo degno erede: «Ho avuto anchio la possibilità di alzare quella benedetta coppa ma i rigori me lo hanno sempre negato.
Sono felicissimo per Fabio Cannavaro, grandissimo, lui è stato il capitano che ha fatto grande lItalia, ho tifato per tutti gli azzurri che hanno dato una lezione al mondo su come si gioca a calcio». E un ultimo pensiero per Bobo Vieri: «Ho sentito che è giù di morale e pensa di smettere. Il mio consiglio è di continuare con gioia, so che teneva molto a fare il Mondiale, significa che ama ancora il calcio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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