Maledizione superG La Schnarf come Heel ai piedi del podio

Whistler MountainJohanna, anzi Hanna come la chiamano tutti, ha rischiato di far saltare il banco. Quarta anche lei, come Heel fra gli uomini, e fa rabbia, tanta, ma insomma se per Werner il quarto posto è stato una vera e propria beffa, per lei, la Schnarf, è stato una bella sorpresa. Il miglior risultato della carriera. Certo, se scendendo col numero 30 avesse sbattuto la Vonn giù dal podio sarebbe diventata la Weibrecht in gonnella, i commenti tipici del caso (che c…o!!!) stavolta ce li saremmo sentiti noi alle spalle, ma insomma, poteva anche starci, siamo ai Giochi, sì o no? Purtroppo non è andata così. La Vonn ha vinto la medaglia e Hanna niente. Nei suoi ricordi resterà un quarto posto all'Olimpiade, il diploma e tanti complimenti. E' stata brava, davvero.
Ha vinto Andrea Fischbacher, facendo tirare un sospirone di sollievo all'Austria che nel superG uomini aveva vissuto la giornata più nera della sua storia (Raich 14° il meglio piazzato), e seconda è finita Tina Maze, che per 25/100 ha fatto meglio di sua maestà Vonn, convinta di aver fatto il bis della discesa quando è arrivata in fondo col numero 17 e il miglior tempo, ma poi superata due volte, dalla timida austriaca numero 19 e dalla bella slovena numero 22. Mettiamo i numeri perché in questa gara sono stati decisivi. Le prime, alle ore 10 locali, sono partite con la pista immersa nel buio più nero. Julia Mancuso, prima al via, non vedeva davvero nulla e anche per questo ha commesso un errore fatale nel curvane che andava preparato proprio in prossimità di una gobbetta invisibile, errore recuperato con classe ma costato carissimo, se non l'oro di sicuro l'argento. Delle prime dieci al via Julia è stata l'unica a finire nelle dieci, e ciò la dice lunga sulla sfortuna che stavolta ha avuto con il sorteggio.
Sorteggio che sembrava aver sfavorito le nostre azzurre, tutte al via con pettorali dal 26 al 30, toccato proprio a Johanna Schnarf, che a questi Giochi non avrebbe nemmeno dovuto esserci ma che è stata recuperata in extremis dopo l'infortunio di Nadia Fanchini a St.Moritz. Avesse vinto la medaglia, apriti cielo, Much Mair avrebbe fatto sentire il suo vocione a chi di dovere, in effetti l'esclusione della Schnarf dalla selezione olimpica era stata abbastanza scandalosa, tanto più visto chi è stato portato in certe discipline (biathlon e skeleton, solo per nominarne due) e soprattutto visto il numero di dirigenti Coni che vagano per casa Italia con l'aria di non aver nulla, ma proprio nulla da fare qui. Senza l'incidente di Nadia si sarebbe lasciata a casa la miglior combinatista italiana (6ª nel 2009 ai mondiali), un'atleta che fra l'altro in autunno aveva subito un grave infortunio alla caviglia e per questo aveva potuto iniziare la stagione agonistica solo a dicembre, dopo un'operazione. Vergognoso, ma qualcuno sicuramente ieri avrà gioito per quegli undici centesimi che hanno tenuto Hanna giù dal podio, sai che godere però se fosse arrivata la medaglia inattesa? Sai che corse presidenziali verso Whistler per festeggiare, ringraziare, premiare a Casa Italia con mille onori? Invece no, 11 centesimi possono cambiare tutto e Hanna poche ore dopo il miglior risultato della sua vita era già sul bus verso Vancouver, via, a casa, non c'è più posto qui per la squadra delle velociste che ha finito di gareggiare, via, Hanna e compagne non avranno nemmeno un giorno per godersi l'Olimpiade da turiste, mentre tanti, che girano vestiti da atleti ma della parola atleta non sanno nemmeno il significato, staranno qui fino alla cerimonia di chiusura senza aver mai messo un piede sulla neve o sul ghiaccio. Che schifo.
«Sai che tutto sommato è questa la cosa che mi spiace di più? Perché l'Olimpiade è qualcosa di speciale, non solo dal punto di vista sportivo, anche per tutto il contorno. Io non mi sono persa la cerimonia di apertura e quell'esperienza la ricorderò per sempre, così come ricorderò per sempre la sensazione di leggere il mio nome al quarto posto sul tabellone. Il primo pensiero è stato di gioia immensa, è il miglior risultato della mia vita!.

Ma quando poi ho visto il distacco ho pensato Dio che occasione sprecata! E fra qualche ora temo che capirò ancora meglio a cosa sono andata vicino». Grande Hanna, che glissa sulle domande che vorrebbero aprire la polemica per il suo ripescaggio in extremis. Un altro modo per dimostrare la sua bravura

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