Malesani si sfoga «Chiedo rispetto non sono un rammollito»

Genova La vigilia di Genoa-Milan Alberto Malesani ha un diavolo per capello, ma la squadra di Allegri non c’entra. Il tecnico rossoblù è ancora furibondo per le critiche seguite alla sconfitta di Cesena nonostante Preziosi lo abbia da poco riconfermato sulla panchina rossoblù. «Non sono quello che va davanti alla televisione a dire che la squadra ha giocato bene se non è vero - esordisce Malesani in conferenza stampa -. Abbiamo ancora dei problemi, ma siamo qui per risolverli. Ho letto che sarei demotivato, mollo. Ma quando mai? Io non sono mollo. Se perdo, m’incazzo e non dormo per tre notti. Per me una sconfitta è un macigno nella testa. Devo fare i salti in panchina? Non è nel mio carattere. Ogni allenatore ha il suo. Se sei mollo non puoi fare questo lavoro che è il più duro al mondo. Io ho ancora tanta grinta. Nel momento in cui mi sento mollo, smetto».
Non è la prima volta quest’anno che il tecnico rossoblù si sfoga alla vigilia di una gara. Era già successo prima della trasferta di Parma quando Malesani si era lamentato per la mancanza d’entusiasmo attorno al Genoa: «Il nostro è un mondo di spettacolo, i giocatori sono degli artisti, devono essere trascinati. Io stesso come allenatore ho bisogno di sentire entusiasmo», disse quella volta. A Parma finì 3-1 per i padroni di casa. Ma lo sfogo di Malesani sa tanto di pretattica: «Non parlo di formazione e di sistemi di gioco». Appunto. Il Genoa anti-Milan è un mistero. Non è un mistero che Malesani tifasse Milan da ragazzo e per i rossoneri ha parole di zucchero: «Li ho visti domenica sera. Sono la migliore squadra d’Italia e una delle migliori d’Europa e del mondo. Non credo che il Chievo abbia sbagliato approccio.

In realtà quando il Milan è devastante, c’è poco da fare. La Juve è in crescita e gli darà del filo da torcere. Ibrahimovic? È un uomo, non è un robot, potrebbe avere anche una giornata storta. Possiamo fermarlo». Ma i tifosi rossoblù faranno gli scongiuri.

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