Mamma americana dichiara guerra alla Nutella

"Fa ingrassare i bambini" e presenta denuncia in al tribunale di San Diego

Un'americana che dice che la Nutella «non è buona», è come la Littizzetto che sostiene che Belen «non è bella», Insomma, non è credibile. Eppure c'è una signora statunitense decisa a portare in tribunale la nostra gloriosa crema alle nocciole per «pubblicità ingannevole». Lei, madre di 4 boys, ha denunciato al tribunale di San Diego la Ferrero perché, a suo parere, la Nutella utilizzerebbe «false informazioni sulle qualità nutrizionali descritte sull'etichetta del prodotto». La Ferrero, quindi, colta con le mani nel vasetto? Macché, qui c'è da schiantarsi (anzi, spalmarsi) dal ridere visto che l'iniziativa giudiziaria parte proprio da una cittadina del Paese-simbolo del cibo-spazzatura o junk-food, come lo chiamano da quelle parti.
La notizia era ieri in bella vista sul quotidiano Il Sole 24 Ore, con tanto di reazione indignata (forse anche troppo) da parte della storica azienda di Alba (Torino): «Attacchi simili tentano di scalfire il successo della crema da spalmare più nota al mondo che presidia da sempre i mercati come icona del made in Italy e dell'italian way of life. Del resto proprio a favore della pubblicità Ferrero si sono già espressi il Giurì della pubblicità, l'American college of nutrition e, nel 2008, l'autorevole The journal of international medical reserch». Un profluvio di parole inglesi forse eccessivo: bastava dire che la Nutella «non si discute, si ama...»; proprio come Belen...
Ma torniamo alla rimostranze della mamma a stelle e strisce: «I bambini americani sono troppo grassi anche per colpa della Nutella e non è vero che fa bene come mostrano gli spot in tv». Almeno secondo l'amara tesi della donna che ha denunciato l'azienda produttrice della crema più dolcemente cioccolatosa su piazza.
«La Nutella - afferma miss Athena Honenberg, questo il nome della donna «diffamatrice» - contiene troppi grassi saturi, e zuccheri trattati. Due ingredienti che contribuiscono significativamente all'allarmante aumento dell'obesità infantile in America e che possono produrre problemi di salute per tutta la vita».
Secondo la donna, gli spot che rappresentano «intere famiglie felici e bimbi sani che fanno colazione a base di Nutella», sostengono una cosa falsa. E così ha deciso di presentare denuncia alla Corte Federale di San Diego, nel sud della California, sostenendo che la casa italiana agisce in violazione della legge dello Stato producendo appunto, «pubblicità falsa e concorrenza sleale».
«Un caso già smontato più volte in passato - commentano dal quartiere generale della Ferrero -. Il Giury della pubblicità italiano, all'inizio del 2007, si è già pronunciato in un caso analogo a favore della nostra società, che nell'occasione si è avvalsa delle relazioni di esperti nutrizionisti e pediatri secondo cui una prima colazione a base di una fetta di pane e Nutella, di un bicchiere di latte e di frutta risulta essere bilanciata per iniziare la giornata, nel quadro di una dieta variata». E pensare che c'è chi, la mattina, preferisce i corn flakes.

Roba da far venire in mente l'Alberto Sordi del film «Un americano a Roma» che scartava le specialità americane (..yogurt, marmellata: ammazza che zozzeria...), addentando invece il piatto-principe della tradizione italiana (...spaghetto, m'hai provocato e mo' me te magno!).
Oh, yes.

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