![Di mamme ce ne sono tantissime. Come nel '54](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/13/1739421230-azt7ogrxm42zrfiivuvw-ansa.jpeg?_=1739421230)
Tutto ebbe inizio la sera del 30 gennaio 1954, nel salone delle feste del Casinò di Sanremo. Con 92 voti sui 320 a disposizione, Giorgio Consolini e Gino Latilla vinsero il festival della musica leggera con la canzone Tutte le mamme. Fu una edizione segnata dal malumore rabbioso di Totò che vide bocciata la sua Con te, piazzatasi al nono posto. Fu il festival di Serafino Dabbene, soprannominato «il Vendicatore di Vercelli»: per protestare contro l'esclusione di Nilla Pizzi minacciò di buttare gatti affamati in platea, cani sul palcoscenico e conigli sulle poltrone. Settantuno anni dopo, non ci sono più vendicatori ma le mamme resistono prepotentemente nonostante i goffi tentativi di modificare il sostantivo, uniformando i ruoli in genitore uno e genitore due. Ha pianto Conti ricordando la madre, si è commosso tutto il pubblico, anche quello a casa, ascoltando il brano di Cristicchi sulla malattia che annebbia la vita di sua madre, la nonna di Lucio Corsi ha chiuso il proprio ristorante Macchiascandona, a Castiglione della Pescaia, niente tortelli maremmani per quattro giorni, nonna Milena non vuole perdersi un solo fiato di suo nipote. A seguire, l'outfit di Rkomi, abito bianco di Vivienne Westwood ma sprovvisto di canottiera, ha provocato il rimprovero di Gerry Scotti: «mia mamma mi diceva metti la maglietta della salute, Rkomi stia attento perché è un attimo lo squaraus...» (la madre partorì Virginio-Gerry, sul tavolo della cucina). Donne, madri, nonne, genitrici, origine, fonte, presenti sempre, comunque, nei testi, nelle memorie, mentre non si hanno notizie, se non rarissime, dei padri, là dove il patriarcato risulta manifestamente sconfitto e riappare con il papa ma senza accento.
Quando pronunciamo «mamma», le labbra si baciano due volte, così sta scritto poeticamente, Sanremo resiste, resiste, resiste ai tentativi di rivoluzione e, se vogliamo dirla tutta, John Lennon, ricordato all'Ariston con Imagine, interpretato da Nora e Mira Awad, ha scritto Mother, un urlo straziante al ricordo di una madre smarrita e mai vista. Nulla è cambiato a Sanremo dalla notte del '54, e gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano ma non sfiorirà la loro beltà.
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