Poche idee e confuse. Alla vigilia della partenza di Area C, prevista per lunedì (fra 4 giorni) il centrosinistra brancola nel buio. Bruciano ancora le contestazioni dei residenti nella Cerchia dei Bastioni di lunedì sera, tanto da aver spinto il consiglio di Zona 1 a non dedicare la commissione Mobilità di questa sera (ore 19) all’Area C perché «il clima è ancora troppo teso». Ignorando la richiesta dell’opposizione. Tutto fa pensare che domani si ripeta lo stesso copione di lunedì. Intanto si lavora per mettere a punto modifiche e agevolazioni per i residenti. L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran sceglie la linea dura (di facciata): «Nessuna modifica per i residenti, noi andiamo avanti come si era detto. Da lunedì. Ascoltiamo le proposte intelligenti e siamo pronti a migliorare il provvedimento». Ma sottolinea Maran «non se ne parla fino al metà marzo quando tutti i residenti si saranno registrati e noi avremo una fotografia precisa di chi entra in Area c, quante volte e a quale categoria appartiene». «Nessuna agevolazione ai residenti della Zona 1 in quanto tali - la posizione della capogruppo Pd Carmela Rozza - mentre siamo disponibili ad aggiustare il provvedimento a favore dei lavoratori, indipendentemente da dove risiedano, obbligati a usare l’auto. Appena avremo i dati sugli ingressi, penseremo alle correzioni».
C’è invece chi spinge per concedere un ulteriore «contentino» agli abitanti del centro, penalizzati dalla «tassa di rientro a casa»: fissare a 250 euro annuo il tetto massimo di spesa e studiare deroghe per i lavoratori notturni. Così sembra che si stia lavorando sulle 20 vie a senso unico che intrappolano gli automobilisti: la prima sarà via Quadronno. A favore dei residenti l’IdV: «Le proteste dei residenti meritano attenzione. Sì alla modifica della fascia oraria. Si sta alzando un polverone enorme per un provvedimento che riguarda un'area molto piccola, il 5,4% del territorio cittadino» commenta Luca Gandolfi, consigliere provinciale. In serata l’incontro dell’assessore D’Alfonso con i residenti di Zona 5. Qualche fischio e interventi contro, ma non la gazzarra dell’altra sera. Colpisce il racconto tra le lacrime di tre licenziati dai garage di confine (via Pace, via Fanti e via Aurisco).
«A noi non interessano contentini e palliativi - aveva tuonato nel pomeriggio Luca Scalmana, portavoce del Comitato No Charge che riunisce residenti di Zona 1 - è solo un modo per abbassare la pressione sull’amministrazione. A noi non interessano gli sconti, ma l’abolizione di una tassa che è discriminatoria. I residenti della Cerchia non sono liberi, a differenza degli altri, di tornare a casa all’ora che vogliono e gratis. Non è giusto». Così hanno organizzato per domenica mattina, «ultimo giorno di libertà», una manifestazione: tutti i varchi presidiati dalle 9 alle 12 dagli aderenti al comitato che distribuiranno volantini e spiegheranno in modo pacifico le loro ragioni.
E se l’amministrazione sembra andare molto cauta sui ritocchi per i residenti, più generosa la posizione del comitato promotore dei referendum ambientali che propone con Enrico Fedrighini «abbonamenti scontati per i residenti di zona 1, che vada incontro ai cittadini, non intaccando l’efficacia ma togliendo terra sotto i piedi a chi vuole utilizzare strumentalmente questa battaglia per altre finalità che non riguardano l’ambiente».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.