Manovra, il 23 giugno sindaci in piazza a Roma

Governo disposto a modifiche. Schifani: "La riduzione della spesa non è rinviabile, ma i sacrifici non intacchino le tutele fondamentali". Monito di Sacconi alle Regioni: "Riflettere sui tagli". Ma Bossi: "La manovra non tocca il federalismo"

Manovra, il 23 giugno sindaci in piazza a Roma

Roma - I sindaci manifesteranno davanti al Senato il 23 giugno prossimo in concomitanza con la seduta della Conferenza Stato-città che deve discutere delle proposte di emendamenti avanzate dall’Anci sulla manovra. Nel Palazzo non si arresta il dibattito interno al Pdl in vista del voto alla Camera sul ddl intercettazioni. Dopo che il governo si è detto disposto ad apportare nuove modifiche, il presidente del Senato Renato Schifani ha invitato a non toccare la sanità: "I sacrifici non possono intaccare le tutele fondamentali". Intanto dal ministro del Welfare, Maurizo Sacconi, arriva il monito alle Regioni: "Riflettere sui tagli". Il Senatùr però frena: "La manovra non tocca il federalismo, ma le Regioni vanno aiutate".

La protesta dei sindaci "La manovra varata dal governo «mette le mani in tasca ai cittadini", ha fatto sapere il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, durante il comitato direttivo dell’associone contro i tagli previsti nella manovra varata dal governo. "Saremo costretti a mettere le mani in tasca ai cittadini per mantenere i servizi - ha detto Delrio - o rappresentiamo oggi questa drammatica situazione adesso" oppure poi i Comuni si troveranno con il cerino in mano: "Ma non saranno le nostre mani, saranno le loro", ha sottolineato Delrio, riferendosi al governo. Se la manovra non cambia e i tagli non saranno redistribuiti in maniera proporzionale, "saremo costretti a aumentare le tariffe tra cui quelle dei trasporti pubblici, degli asili nido, la tariffa dei rifiuti. Altrimenti dovremo chiudere scuole e ridurre le linee degli autobus".

La minaccia dell'Anm "Sulla manovra economica «non arretreremo di un solo millimetro, per la tutela e la difesa del settore giustizia", ha detto il presidente dell’Anm Luca Palamara intervenendo oggi all’assemblea indetta dal Patto per la Giustizia nel tribunale di Roma ed alla quale hanno preso parte magistrati, avvocati e personale amministrativo. "Soprattutto - ha aggiunto - non arretreremo sulla iniquità della manovra e sugli aspetti di irragionevolezza, compresi quelli relativi alle retribuzioni".

Schifani: "Non toccare la sanità" "La riduzione strutturale della spesa pubblica non è rinviabile, né sono più accettabili sprechi e privilegi. Ma i sacrifici, pur necessari, non possono intaccare le tutele fondamentali come quella della salute che rappresentano sul piano della giustizia e dell’equità la difesa dei più deboli ed emarginati". Durante la presentazione della relazione sull’attività della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha invitato il governo a modificare la Finanziaria aprendola al confronto parlamentare: "Il mio impegno sarà quello di garantire a tale confronto i giusti tempi perché esso sia ampio e costruttivo".

Sacconi: "Un'intesa è possibile" Con le Regioni è possibile trovare una intesa sui tagli in manovra ma queste devono riflettere sui possibili risparmi che possono effettuare a cominciare dallo scioglimento di alcuni enti. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, crede che "alla fine si possa trovare una intesa. Quello che conta è che le Regioni come lo Stato riflettano su se stesse". "Non hanno davvero nessun ente o agenzia tra le tante prodotte in questi anni da sciogliere?", si chiede Sacconi. "Non hanno nessuna azione di dimagrimento da fare? Sono davvero esenti da esigenze che lo Stato avverte e che intanto ci hanno portati allo scioglimento di quindici enti? - ha continuato il ministro - credo che sia una riflessione che debbano fare tutte le Regioni. Si tenga conto che questa discussione avviene al netto del fondo sanitario".

Bossi: "Le Regioni vanno aiutate" "E' un bel problema, la manovra non tocca il federalismo ma le Regioni si sentono nude, di avere troppo poco. Bisognerà trovare la via per aiutare le Regioni più virtuose", ha spiegato il ministro Umberto Bossi che condivide l’allarme delle Regioni sulla manovra economica. In serata ilministro delle Riforme vedrà il collega all'Economia: "E'difficile, ma per le Regioni qualcosa si può fare". Poi sui tagli ai costi della politica il Senatùr ha spiegato: "Abbiamo già tante grane a cui pensare". E poi, le province sono una questione di identità che non si può cancellare. Inoltre chi non lavorerebbe più nelle Province andrebbe a finire in Regione per cui i risparmi non ci sarebbero".

Epifani: vogliamo manovra più equa "Non è in discussione se fare o no la manovra, è come si fa. Ci sono lavoratori pubblici che sono colpiti da questa manovra sette volte, ci sono altri che non sono assolutamente coinvolti". Queste le parole del segretario generale della Cigl Guglielmo Epifani, ai microfoni di Sky Tg24. "Perché paga una sola parte del Paese? Perché i sacrifici non riguardano tutti? La manovra europea - continua - è assolutamente provinciale e fa fare sacrifici solo ai lavoratori.

Per quanto riguarda lo stimolo, lo sviluppo e gli investimenti invece non fa nulla. Noi vogliamo cambiare la manovra - conclude Epifani - renderla più equa, evitare tagli dolorosi, fare i sacrifici che bisogna fare, ma farli fare a tutti".

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