LA MANOVRA DEGLI SCONTENTI

Indipendentemente da quello che vanno dicendo i professori Prodi e Padoa-Schioppa, non ci vuole neanche la quinta elementare per capire che, con questa Finanziaria, hanno scontentato tutti, anche i loro. Ora, che avrebbero scontentato gli elettori del centrodestra si sapeva, anche perché questa Finanziaria è stata dominata dalle idee del professor Visco che a chi ha votato la Casa delle libertà non piacciono. Meno era prevedibile che scontentassero anche il centrosinistra. E qui la questione si fa più complicata perché si fa presto a dire centrosinistra. Quelli della sinistra dura e pura sono scontenti perché, secondo loro, il governo è stato troppo tenero con i ricchi che nella loro concezione partono da un po’ sopra i poveri in avanti. Quelli un po’ più di centro sono scontenti perché si vedono arrivare una bastonata che non volevano. Ma sono scontenti anche i dirigenti del centrosinistra e in particolare quelli delle regioni del Nord che, lo hanno detto loro stessi, con questa Finanziaria non vinceranno più.
Avevano detto che non avrebbero fatto condoni e invece ne faranno uno e anche importante: quello che riguarda i contributi del lavoro nero. Avevano detto che non avrebbero aumentato le tasse e invece le hanno aumentate. Avevano detto che non avrebbero fatto gravare la Finanziaria sugli enti locali e invece buona parte di essa graverà su Comuni, Province e Regioni.
A coerenza non c’è male. Sembra che a Roma ci sia una specie di Triangolo delle Bermuda i cui vertici sono Palazzo Chigi da una parte e le maggioranze di Palazzo Madama e Montecitorio dall’altra. A differenza del Triangolo vero dove si dice che ci siano state delle sparizioni inspiegabili, qui la sparizione è spiegabile. Sono spariti gli elettori e la loro volontà, anche i loro. E la spiegazione è che si è dovuto dare ragione a un soggetto che è il vero dominus di questa Finanziaria: Guglielmo Epifani. Lo ha detto lui stesso: sono contento che hanno fatto la Finanziaria che volevo e di questo aveva bisogno Prodi prima e sopra ogni altro consenso, quello della Cgil. Vedete, colpisce che spesso, in una trasmissione tv, compaiano da una parte due rappresentanti dell’opposizione e dall’altra, spesso, un rappresentante dell’opposizione e Guglielmo Epifani. Per carità, non vogliamo discutere le scelte di chi organizza questa trasmissione che riteniamo francamente insindacabili. Vogliamo solo rilevare che a tutti gli effetti il capo della Cgil, in questo Paese, fa opposizione politica più che lotta sindacale. Anzi, come abbiamo scritto altre volte fa lotta sindacale attraverso l’opposizione politica.
Altro che Finanziaria alla Robin Hood, come ha detto il presidente del Consiglio. Di vero c’è solo che è una favola. Perché altrimenti non regge il paragone. Chi oggi guadagna in Italia 1.400 euro netti, risparmierà circa 400 euro l’anno. Chi oggi in Italia guadagna 2.800 euro netti, pagherà 1.200 euro l’anno di tasse in più. I ricchi sarebbero quelli dei 2.800 euro? E ciò che verrebbe dato ai poveri da Romano «Hood» (o «Robin» Prodi che dir si voglia) sarebbero quei 400 euro all’anno, circa 30 al mese? Queste poche decine di euro faranno poco.

Quei 100 euro al mese in più da pagare faranno male. Bel risultato, complimenti.
Ma se si guarda tutto attraverso gli occhiali di Epifani forse le cose possono anche andare meglio. Non è difficile capirlo, almeno per noi.

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