Manovra, le Regioni in rivolta contro il governo: "Pronti a restituire le competenze allo Stato"

Le Regioni al governo: "Serve una convocazione straordinaria della conferenza Stato-Regioni, altrimenti restituiamo le competenze allo Stato". Chiesto incontro urgente al premier. E Berlusconi lancia la legge sulla libertà d'impresa

Manovra, le Regioni in rivolta contro il governo: 
"Pronti a restituire le competenze allo Stato"

Roma - Le Regioni sono pronte a restituire allo Stato le competenze. Dal trasporto locale, al mercato del lavoro, alla viabilità, alla protezione civile, agli incentivi, alle imprese. Competenze che sono state loro assegnate con la cosiddetta legge Bassanini. È la "clamorosa" decisione assunta dalla conferenza dei governatori e annunciata da Vasco Errani in una conferenza stampa. "Chiederemo una convocazione straordinaria della Stato-Regioni - ha detto Errani - con al primo punto dell’ordine del giorno un accordo per la restituzione delle competenze allo Stato". La rinuncia al cosiddetto Federalismo amministrativo dovrà prevedere l’impegno di mettere nella manovra tutte le norme, ha precisato Errani, per riprendersi queste competenze. Ieri, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha detto di non essere disponibile a rivedere dimensione e struttura dei 13 miliardi di minori trasferimenti alle Regioni tra 2011 e 2013.

Incontro con il premier "Chiederemo un incontro al premier Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato per illustrare la nostra posizione": così il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Vasco Errani, incontrando i giornalisti, che spiega che il confronto serve per valutare le ricadute della manovra sui servizi a cittadini e imprese. "Poi informeremo il presidente della Repubblica" conclude Errani.

I conti delle Regioni L’insieme delle competenze rinchiuse nel Federalismo amministrativo valgono 3.186 milioni di euro, ha spiegato Errani nella conferenza stampa indetta durante i lavori del parlamentino dei governatori, "ma solo nel 2011 il taglio previsto è di 4mila milioni di euro". Le Regioni chiedono anche che venga "istituita immediatamente" una commissione straordinaria per valutare spese, funzionamento e costi di gestione "dunque anche gli sprechi" ha proseguito Errani, fra governo e autonomie. "Noi vogliamo fare fino in fondo la nostra parte - ha ribadito il presidente della conferenza - sia per la manovra che per la lotta agli sprechi e verificare i reciproci comportamenti virtuosi". Ed è stato dato mandato alla struttura tecnica della conferenza di costruire una maglia per verificare le diverse azioni che le singole Regioni portano avanti "e avere una visione coerente, in questo modo, delle politiche" delle autonomie. Di fronte alla crisi economica le priorità, ha sottolineato ancora Errani, sono "il contrasto a questa e i servizi alle persone". Infine le Regioni vogliono chiedere un incontro anche ai comuni e alle province in modo da costruire "una piattaforma comune per gestire la situazione. I tagli alle Regioni ricadranno, infatti, su comuni e province" ha proseguito il presidente della conferenza che ha ribadito la volontà di convocare nuovamente le forze economiche e sociali "per fare il punto" della situazione.

In quell’occasione le Regioni presenteranno i dati "sul differenziale di efficienza" nella gestione dello Stato centrale prima e ora delle Regioni su alcune competenze. Un esempio fra tutti, Errani cita Anas Strade e sottolinea come la percentuale di efficienza con la gestione regionale vada oltre il 200% per raggiungere in alcuni casi anche una percentuale del 400%.

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