La fase della vita in cui «ero attratta solo da uomini belli e palestrati per me è superata, e ne sono fiera. Vuol dire che sono maturata». Lo dice, sorridendo, Manuela Arcuri, parlando delle differenze dal personaggio che interpreta nella commedia teatrale Il primo che mi capita, con cui debutta questa sera al parioli, insieme con Antonio Giuliani che è anche autore del testo, e Valentina Persia.
Lo spettacolo diventerà, con Medusa, anche un film, le cui riprese inizieranno a giugno. «Il soggetto è pronto, lha scritto Teo Losito - dice Giuliani, di cui per la prima volta una commedia viene adattata per il grande schermo -. Il regista è da decidere, come anche il protagonista maschile. Reciterò in un piccolo ruolo e collaborerò alla sceneggiatura». Riguardo lattore che vedrebbe bene accanto a sé nella pellicola, Manuela fa i nomi di Fabio de Luigi e Fabio Volo. Come regista invece si sta pensando a un autore che sia perfettamente a suo agio con i toni della commedia, come Alessandro Benvenuti. Lattrice trentunenne, che a primavera tornerà anche in tv, su Canale 5, con la fiction Mogli a pezzi, parla con tenerezza di Egle, il suo personaggio in Il primo che mi capita. «È una giovane parrucchiera che si innamora sempre di uomini bellissimi da cui puntualmente finisce trattata come uno zerbino. Dopo lennesima delusione, la psicoterapeuta le dice che lunico modo per guarire è distruggere proprio il primo uomo che le capita» spiega. «E quello non può che essere Alvaro, il mio personaggio - dice Giuliani -. Lui, a sua volta, vuole vendicarsi delle donne, dopo essersi fatto togliere tutto da Rita, la fidanzata che lo tradiva a intervalli regolari». Per fare incontrare i due protagonisti interviene il Destino. «Avendo lavorato con Manuela in tre fiction conoscevo i suoi tempi comici perfetti, e il personaggio di Egle glielho praticamente cucito addosso. Durante le prove - aggiunge il comico - mi ha colpito non solo per la sua memoria, ma anche per la sua grande umiltà». Per Giuliani, Il primo che mi capita rappresenta «la rivincita delle emozioni sulle apparenze, ma anche quella degli uomini comuni sulle donne belle». Lattrice, che torna in palcoscenico a poco più di un anno da Liolà, con Gianfranco Jannuzzo, vive il debutto sempre con «una paura e unansia enorme. Però il teatro resta il mezzo che preferisco, perché è quello che mi fa sognare di più e vivere le emozioni più vere e forti».
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