Il tema del lavoro resta al centro della "fase 2" del governo, così come le polemiche sull'articolo 18. Se l'esecutivo non fa che ripetere "Non è un tabù", i sindacati sono sempre sul chi va la, pronti ad alzare le barricate non appena la famigerata norma viene solo nominata. Nel dibattito entra ora pure Emma Marcegaglia che con le sue affermazioni prima dell'incontro con Elsa Fornero rischia di far riaccendere ancora una volta la polemica.
Per il presidente di Confindustria, infatti, l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori "è un tema molto ideologico". Al punto che al ministro del Welfare eviterà di presentare proposte e si limiterà a portare a riguardo "solo dei dati in cui si evidenzia un'anomalia sull'effettivo utilizzo del reintegro: negli altri Paesi europei è usato solo con licenziamenti discriminatori". Aggiungendo che per gli industriali la riforma è "sentita e fondamentale", la Marcegaglia ha spiegato che i dati raccolti "dimostrano il grande problema di competitività che il paese ha".
Rivolgendosi poi direttamente alla Camusso, l'imprenditrice ha sottolineato che nel mercato del lavoro del nostro Paese "non c'è un eccesso di flessibilità in entrata: la Cgil dice che ci sono 45 forme contrattuali, ma non è così: ce ne sono 15-16 e sono assolutamente in linea con l'Europa, con quei Paesi che hanno maggior welfare e tutela sociale".
Per Confindustria, inoltre, anche il sistema degli ammortizzatori sociali "è abbastanza buono" perché nel lungo periodo le imprese italiane "si sono autofinanziate la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e la mobilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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