Pierluigi Bonora
nostro inviato a Torino
Toccato il fondo un anno fa con la caduta verticale a 4,39 euro, da ieri il titolo Fiat è di nuovo sopra la soglia di 11 euro, quotazione toccata per lultima volta nel settembre del 2002. Sulle azioni torinesi è tornata la fiducia e, secondo le previsioni dellamministratore delegato Sergio Marchionne, la corsa al rialzo in Borsa è destinata a proseguire. E non sono poche le banche daffari che si sono spinte a stimare per le azioni del Lingotto un valore superiore a 12 euro. È il caso di Abaxbank (12,20) e di Kepler Equities (15,00), che hanno variato i rispettivi «target price» il 24 marzo e il 5 aprile scorsi, mentre a «vedere» le azioni Fiat a quota 11 euro era stata Jp Morgan alla fine di marzo.
Ieri, dopo aver sfiorato gli 11,20 euro, il titolo ha chiuso a 11,1 con unaccelerazione del 2,07% rispetto a giovedì. In Borsa sono passate di mano più di 19 milioni di azioni, pari all1,5% del capitale sociale. A far volare la Fiat a Piazza Affari sono le attese positive dei dati trimestrali e le dichiarazioni di Marchionne il quale non ha escluso di poter ritoccare in alto, nel secondo o terzo trimestre, le stime di Fiat Auto, ovvero il risultato operativo e la quota di mercato in Europa del 2007. Ma a premiare il Lingotto sono anche le prime indiscrezioni sui risultati di Iveco e Cnh, entrambe reduci da un trimestre giudicato molto soddisfacente. È di ieri, poi, la notizia che la Ferrari ha riportato in attivo la posizione finanziaria netta e anche per la casa di Maranello, grazie alla separazione da Maserati, gli unici veri problemi da risolvere in questo momento sono legati alla Formula 1.
«Solo due anni fa - ha commentato il presidente Luca Cordero di Montezemolo, in unintervista a Quattroruote - la Fiat era collegata solo a discorsi finanziari: il convertendo, lopzione put con Gm, i debiti. Adesso, invece, si parla di automobili, di motori e di tecnologia e questo è il risultato più importante, perché significa che siamo ritornati a far bene il nostro mestiere. Cerano intere fasce di clientela, come le donne e i giovani, che avevano quasi voltato le spalle ai marchi italiani, mentre ora hanno ripreso a comprare i modelli prodotti dalla Fiat. Questo è un mondo che ormai va a 300 allora, con una concorrenza spaventosa, e servono uomini con un processo decisionale rapidissimo; Marchionne, in questo senso, sa decidere individuando subito le priorità».
Per il gruppo torinese, intanto, si avvicina unimportante serie di appuntamenti ravvicinati. Il 2 maggio, oltre ai dati trimestrali della controllata americana Cnh, la Motorizzazione civile diffonderà il resoconto sulle immatricolazioni di autovetture in aprile. «Non ci sono indicazioni - spiega un osservatore - perché il gruppo Fiat non debba ripetere i buoni risultati dei precedenti mesi, anche se per il mercato complessivo, a causa dei giorni festivi di aprile, si attende il segno meno». Il 3 maggio, invece, insieme al cda che dovrà approvare i dati del primo trimestre, Montezemolo e Marchionne affronteranno in una posizione di forza lassemblea degli azionisti chiamata anche a dare il proprio ok allingresso di Ratan Tata e Roland Berger nel board torinese.
E se il giorno 11 Marchionne insieme al numero uno di Psa Peugeot Citroën, Jean-Martin Folz, farà il punto sullalleanza su veicoli commerciali e monovolume, il 25 maggio la Fiat dovrà rimborsare il bond in scadenza del valore di 1,7 miliardi. È di di ieri, inoltre, la notizia che lemissione obbligazionaria da 500 milioni lanciata da Fidis Retail Italia, il cui capitale appartiene per il 49% a Fiat Auto e per il resto a un pool di banche, ha raccolto ordini per un valore più che doppio rispetto allofferta. Sempre il mese prossimo, poi, Fiat e Mediobanca potrebbero sciogliere il nodo della partecipazione di Piazzetta Cuccia nella Ferrari.
Novità, infine, sul fronte dellinchiesta sulloperazione Ifil-Exor-Merrill Lynch che ha permesso alla famiglia Agnelli di restare al vertice del Lingotto. Al no dei magistrati di Milano alla richiesta di trasferimento dellindagine giudiziaria a Torino, la difesa dellIfil ha risposto presentando ricorso alla Procura generale della Cassazione.
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