Milano - Scoppia la bagarre all'interno del Pd dopo il fermo di Luca Bianchini, presunto "stupratore dei garage" e coordinatore di un circolo del Pd. Duro atto d’accusa del senatore Ignazio
Marino, candidato alle primarie del Pd, sui criteri di selezione dei
dirigenti locali.
Riferendosi al caso del trentenne arrestato a Roma per una serie di
stupri, Marino afferma: "Trovo davvero incredibile che un criminale
che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza
sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd".
"Nel Pd questione morale grande come una montagna" "È
evidente -aggiunge- che nel Pd abbiamo una questione morale
grande come una montagna". "Da presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul
Servizio Sanitario Nazionale del Senato - continua Marino - ho
preteso già un anno fa che tutti i possibili consulenti che offrivano la
loro collaborazione presentassero il certificato del casellario
giudiziario ed ho imposto un controllo ferreo per evitare il rischio di
inserire nella squadra nomi che non fossero assolutamente
specchiati. Oggi nel formare la squadra per le primarie applico le
stesse rigide regole: il Pd che vogliamo deve essere rigoroso e
attento anche agli aspetti morali delle persone".
Scoppia la bagarre nel Pd Immediate le repliche, piccate, di molti esponenti del Pd. Il segretario del Pd Franceschini parte all'attacco: le dichiarazioni di Marino "offendono migliaia di
iscritti". "Una cosa - spiega in una nota - è
il dibattito congressuale tra candidatì e un’altra cosa utilizzare un
episodio oscuro e terribilè di una persona con una doppia vita".
Bersani: "Dispiaciuto dalle sue dichiarazioni" "Sono davvero dispiaciuto per le dichiarazioni di Marino. Cose del genere non le pensa di noi il nostro peggiore avversario". Così Pier Luigi Bersani commenta le dichiarazioni di Marino.
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